Cronaca

Gino Cecchettin alla Sapienza di Roma: “A Giulia avevo detto di essere più determinata nel chiudere la storia”

Gino Cecchettin ha parlato alla Sapienza di Roma: “A Giulia avevo detto di essere più determinata nel chiudere la storia, ma lei faceva sempre la crocerossina. Lei era la figlia perfetta, ho scritto un libro perché resti”.

Gino Cecchettin alla Sapienza di Roma: “Giulia era la figlia perfetta”

Gino Cecchettin commosso ha parlato alla Sapienza di Roma:Questo applauso spero sia per Giulia: non sono riuscito a trattenere le lacrime entrando, perché era una studentessa come voi. Era una ragazza fantastica, ho pensato di scrivere un libro perché restasse una memoria di Giulia, ha sempre raccolto l’essenza dell’amore, altruista verso chiunque avesse un minimo di bisogno, dalla famiglia a chi avesse difficoltà, si prodigava, voleva essere utile. Il libro è perché Giulia resti“. Il papà della ragazza uccisa dall’ex fidanzato è stato accolto da un caloroso applauso all’iniziativa Obiettivo 5.

“Una giornata ordinaria – ha raccontato Gino Cecchettin – è diventata l’ultima giornata con mia figlia, vissuta come tutti i giorni: innestiamo il pilota automatico, tutti dobbiamo fare tante cose e non poniamo attenzione ai secondi preziosi che viviamo accanto ai nostri figli. Non ricordo nulla di quel sabato se non quando ho iniziato a chiedermi, dov’è mia figlia? Perchè non torna? La vita va vissuta costantemente ponendo l’attenzione ai minimi dettagli, questo ho imparato. Dovremmo assaporare ogni secondo, ogni giorno, da quando ci alziamo”.

“Ho sempre definito Giulia la figlia perfetta. E quindi per me tutto era concesso, anzi era lei che faceva da tutrice al papà, consigliandomi cosa fare per la gestione familiare. Davo massima fiducia, massima libertà, avendo paura anche di invadere i suoi spazi. Le avevo dato dei consigli, detto di essere più determinata nel chiudere la storia ma lei faceva sempre la crocerossina. Mi chiedo: giusto fare come ho fatto o un genitore dovrebbe essere un pò più invadente? Credo che Giulia voleva dire qualcosa ma aveva paura di ferire il papà e la sorella. I messaggi che ho risentito fanno male, dovevo sentirli, dovevo scardinare questa protezione verso me che avevo tanti pensieri sì. Se avessi saputo avrei agito, sarei andato a parlare con Filippo, avrei potuto fare qualcosa. I professionisti ci hanno detto che probabilmente sarebbe finita ugualmente così”.

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