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Il 27 dicembre del 1571 nasce Giovanni Keplero: leggendario astronomo tedesco

Biografia di Giovanni Keplero: astronomo e matematico tedesco. Colui che formulò le 3 leggi che regolano tutt'oggi il moto dei pianeti del Sistema solare

Giovanni Keplero (adattamento di Johannes Kepler) è stato un astronomo, astrologo, matematico, cosmologo, teorico musicale, filosofo della natura e teologo luterano tedesco, che scoprì empiricamente le omonime leggi che regolano il movimento dei pianeti. Professore di materie scientifiche in diverse università della Germania e dell’Austria e protetto dell’Imperatore Rodolfo II, Keplero, contemporaneo di Galileo Galilei (nato 7 anni prima), fu un convinto sostenitore del sistema copernicano.

27 dicembre 1571: nasce Giovanni Keplero, celebre astronomo tedesco

Giovanni Keplero è nato a Weil der Stadt il 27 dicembre del 1571 in una famiglia di umili origini, i genitori di Keplero decisero di avviarlo alla carriera ecclesiastica. Infatti, il 16 ottobre entrò nel seminario di Adelberg, trasferendosi il 26 novembre 1586 nel seminario superiore a Maulbronn. Nel 1588 cominciò i suoi studi presso l’Università di Tubinga, seguendo due anni di istruzione generale, con lezioni di etica, dialettica, retorica, greco, ebraico, astronomia e fisica.

Il percorso di studi

Nel 1592 intraprese lo studio della teologia a Tubinga, università protestante dove insegnavano alcuni seguaci del copernicanesimo; tra questi vi era Michael Maestlin, che convinse Keplero della validità delle teorie di Niccolò Copernico.


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Nel 1594 Keplero dovette interrompere gli studi teologici, perché gli venne affidato l’insegnamento di matematica presso la Scuola Evangelica di Graz (Austria) e successivamente divenne matematico territoriale degli Stati di Stiria. Tra i suoi compiti vi era l’obbligo di insegnare presso l’Università di Graz, redigere carte astrali e com’era uso nel tempo fare previsioni astrologiche;. Nel suo primo Calendarium & Prognosticum per l’anno 1595 previde un inverno molto rigido, le rivolte contadine e la guerra con i Turchi.

L’anno successivo pubblicò l’opera Mysterium Cosmographicum, nella quale tentò una prima descrizione dell’ordine dell’Universo. Nell’aprile 1597 sposò Barbara Mühleck, che morì prematuramente nel 1611 dopo avergli dato cinque figli (due dei quali morti in giovane età). Nel 1599 Tycho Brahe gli offrì un posto come suo assistente, che Keplero accettò l’anno dopo, sfuggendo così anche agli editti contro i luterani che venivano emanati in Austria dai sovrani Ferdinando II d’Austria e Massimiliano III d’Austria, entrambi ferventi controriformatori.

Matematico e astronomo imperiale di Praga

Nel 1601, dopo la morte di Brahe, ne divenne il successore nell’incarico di matematico e astronomo imperiale a Praga.


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Nel 1604 osservò una supernova che ancora oggi è nota col nome di Stella di Keplero. Nel 1606 scrisse il pronostico per stabilire la data dell’anno di nascita di Gesù Cristo, che nel 1614 fissò all’anno 5 a.C, quando si era verificata la congiunzione massima di Saturno e Giove in cuspide del segno cardinale dell’Ariete, che secondo l’astrologia indica il cambiamento millenario. Le basi per le sue scoperte astronomiche furono gettate nel 1609, quando pubblicò il suo capolavoro Astronomia nova, in cui formulò le sue prime due leggi.

La scoperta della terza legge

Alla morte dell’imperatore Rodolfo II (1612), il nuovo imperatore Mattia (fratello di Rodolfo II) approvò che Keplero ricoprisse la carica di “matematico territoriale” (Landschaftsmathematiker) a Linz (Austria), pur mantenendo la nomina di matematico imperiale e quindi l’obbligo di portare avanti l’elaborazione delle Tabulae Rudolphinae.


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Il 30 ottobre 1613 Keplero si sposò per la seconda volta, con la ventiquattrenne Susanna Reuttinger, dalla quale ebbe altri sei figli, tre dei quali morti durante l’infanzia.

Il 15 maggio 1618 Keplero scoprì la terza legge che prende il suo nome, che rese nota l’anno dopo nell’opera Harmonices Mundi. Nell’agosto 1620 la madre di Keplero venne accusata di stregoneria dalla Chiesa protestante e rilasciata solo nell’ottobre 1621; il processo durò sei anni e Keplero assunse la sua difesa.

Morte e sepoltura


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Lo scienziato, in disgrazia e in povertà, morì il 15 novembre del 1630 a 58 anni a Ratisbona, e venne qui sepolto presso il Cimitero di San Pietro. La sua tomba si perse nel 1632 quando le truppe di Gustavo Adolfo (impegnate nell’invasione della Baviera durante la guerra dei trent’anni) distrussero il cimitero; rimane però la lapide, dove ancora oggi si può leggere l’epitaffio da lui stesso composto: “Mensus eram coelos, nunc terrae metior umbras. Mens coelestis erat, corporis umbra iacet” (“Misuravo i cieli, ora fisso le ombre della terra. La mente era nella volta celeste, ora il corpo giace nell’oscurità”). Nel 1634 uscì postumo il Somnium a cura del figlio Ludwig, un racconto fantascientifico scritto in gioventù da Keplero, che lo aveva arricchito di note negli ultimi vent’anni della sua vita.

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