Cronaca

Ravenna, mamma nel vuoto con la figlia: “Ho premeditato tutto, Wendy non doveva vivere senza di me”

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Giulia Lavatura Truninger, la donna che si è buttata dal nono piano del palazzo dove vive a Ravenna. In braccio con lei la figlia Wendy, di 6 anni, e la cagnolina, entrambe morte. Davanti al pm ha ammesso di aver sospeso di recente l’assunzione dei farmaci che le erano stati prescritti dal centro di salute mentale.

Giulia Lavatura Truninger e i farmaci sospesi: la confessione al pm

Attualmente ricoverata a Cesena, la donna è in stato di arresto e nelle scorse ore è stata sentita da pm, medici e inquirenti. Alternando il pianto alle parole, ha risposto a tutte le domande, ricostruendo i dettagli della tragedia.

Nella mattinata di lunedì 8 gennaio, alle 7.15 circa, ha aperto una finestra all’ultimo piano del condominio, ha camminato sui ponteggi che circondano le facciate con la figlia in braccio e la cagnolina per poi lasciarsi cadere nel vuoto.

La bambina è morta, l’animale anche, lei invece è sopravvissuta, riportando una lesione alla colonna vertebrale giudicata guaribile in poche settimane senza conseguenze. “L’unica esitazione l’ho avuta quando mia figlia ha cercato di fermarmi. L’avevo presa in braccio che ancora dormiva e poi si è svegliata. Volevo suicidarmi e volevo che lei non rimanesse senza di me. Avevo premeditato tutto giorni prima“.

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