Politica

Fabiana Dadone confermata nella squadra di Governo: sarà Ministro per le politiche giovanili

È stata Ministro per la pubblica amministrazione nel Governo Conte II

Fabiana Dadone confermata nella squadra di Governo: sarà Ministro per le politiche giovanili. Dal 5 settembre 2019 ministro per la pubblica amministrazione nel Governo Conte II. Ha un figlio nato il 6 gennaio 2016 di nome Primo e un secondo figlio di nome Leone nato il 24 giugno 2020. È un’appassionata di musica metal, in particolare del gruppo svedese In Flames.

Fabiana Dadone Ministro per le politiche giovanili

Padre ferroviere, madre insegnante, diplomata al liceo scientifico di Mondovì, laureata in Giurisprudenza a Torino, è residente a Carrù e ha svolto la pratica forense a Ceva, divenendo praticante abilitato, senza tuttavia superare l’esame di abilitazione per la professione di avvocato. All’età di 29 anni, sospende la sua attività da praticante avvocato vincendo le parlamentarie del Movimento 5 Stelle e divenendo parlamentare nel 2013 e nel 2018, dopo essere stata capogruppo in commissione affari costituzionali, diviene capogruppo del gruppo parlamentare alla Camera dei deputati.

Come Presidente del comitato sul traffico di esseri umani nel 2017 ottiene l’unanimità al voto sulla sua relazione dalla Commissione Antimafia di cui fa parte. Vince nuovamente le parlamentarie e nel 2018 viene rieletta parlamentare. Nello stesso anno diventa referente dello “scudo della rete” di Rousseau, la piattaforma di Gianroberto Casaleggio che affianca il Movimento 5 Stelle.

Nel 2019 viene votata nel ruolo di probiviro del Movimento 5 Stelle, l’organo che dirime divergenze e predispone le espulsioni all’interno del movimento politico. Nello stesso anno, il 5 settembre, giura come Ministro per la pubblica amministrazione del secondo Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Attività politica

Impegnata nel volontariato (nella Giovanni XXIII, la comunità di don Benzi) si è occupata della prostituzione e si è molto avvicinata ai temi del traffico di esseri umani. Come attivista politica ha giocato un ruolo nelle battaglie degli albori del Movimento 5 Stelle in provincia di Cuneo, suo è il ricorso al TAR che obbligò la giunta comunale di Mondovì ad osservare il principio della parità di genere nella sua composizione.

Il 16 settembre 2018 Il Blog delle Stelle (organo ufficiale del Movimento) annuncia con un post che Dadone sarà il nuovo referente di Rousseau, la piattaforma di Gianroberto Casaleggio, per la funzione Scudo della Rete. Prende il posto di Alfonso Bonafede, che passa il testimone a causa della sua nomina a Ministro della Giustizia nel primo Governo Conte. Il 14 gennaio 2020 le succede come referente la deputata Vittoria Baldino, l’annuncio viene dato sempre tramite il Blog delle Stelle che la ringrazia per l’aiuto ed introduce nuove funzionalità.

Il 25 giugno 2019, dopo essere stata scelta da Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, viene votata dalla base degli iscritti per divenire Probiviro. Si tratta di un collegio di 3 persone stimate, incaricato di esprimere pareri autorevoli e di risolvere divergenze all’interno del M5S.

Elezione a deputato

In vista delle elezioni politiche del 2013 vince le “Parlamentarie” del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Piemonte 2 e viene eletta deputata della XVII legislatura della Repubblica Italiana in quella stessa circoscrizione.

Vince per la seconda volta le “Parlamentarie” del Movimento 5 stelle e, candidata capolista collegio plurinominale Piemonte 2 – 01 alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 viene rieletta alla Camera dei Deputati.

Attività parlamentare

Nella XVII legislatura è componente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni), dove per oltre un anno è stata capogruppo, fa parte del Comitato permanente per i Pareri della Giunta per le Elezioni e della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle Mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Si occupa di legge elettorale, di riforme costituzionali e di diritti.

Il 21 ottobre 2014 viene votata come vicecapogruppo vicario alla Camera del gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle ottenendo al ballottaggio 42 voti contro i 33 del deputato Massimo Artini e dal 9 febbraio 2015 diviene capogruppo e portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati subentrando ad Andrea Cecconi, mantiene l’incarico fino all’11 maggio seguente.

In Commissione antimafia è Presidente del comitato sul traffico di esseri umani e la sua relazione è stata approvata all’unanimità, entrando a far parte degli atti ufficiali del Parlamento.

Quale membro della Giunta per le elezioni della Camera dei Deputati, ha accelerato l’iter della decadenza del deputato Giancarlo Galan, condannato per corruzione sugli appalti per il MOSE, redigendo apposita istanza prima alla Corte di Cassazione VII Sez. Penale, poi al Tribunale di Venezia, per ottenere copia conforme della sentenza di condanna passata in giudicato, con il timbro dell’irrevocabilità, per poter sollevare la questione in Giunta, con carte alla mano, e dichiarare la decadenza di Galan.

Convinta No-TAV, nel luglio del 2014 presenta un’interpellanza urgente in merito al Codice Unico di Progetto del TAV Torino – Lione nella quale fa presente come il codice fosse stato assegnato in modo errato, portando alla luce un errore che per due anni ha impedito di verificare i flussi finanziari dell’opera. In seguito alla segnalazione, il codice viene assegnato correttamente, permettendo la tracciabilità dei flussi finanziari.

Fortemente contraria alla legge elettorale Italicum, contrasta la sua approvazione sia in sede parlamentare che extra parlamentare. Nel luglio 2016 il Tribunale di Torino ammette un ricorso presentato dalla deputata contro la legge, sollevando la questione di costituzionalità di fronte alla Corte Costituzionale. La legge Italicum verrà poi dichiarata parzialmente incostituzionale dalla Consulta con sentenza 35/2017.

Nella XVIII legislatura è Presidente del Comitato per la legislazione dal 6 luglio 2018 al 5 maggio 2019, componente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, della giunta per le elezioni e del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

Ministro per la pubblica amministrazione

Il 4 settembre 2019 viene designata quale Ministro per la pubblica amministrazione dal Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte succedendo a Giulia Bongiorno.

Il 17 febbraio 2020 ha annunciato un accordo programmatico tra il ministero e l’Accademia della Crusca per semplificare il linguaggio della pubblica amministrazione,[5] spesso troppo oscuro per i cittadini.

Con la crisi del COVID-19 impone per direttiva ministeriale lo smart working a tutte le amministrazioni italiane per non far cessare l’erogazione dei servizi pubblici. L’adozione della modalità di lavoro agile nelle amministrazioni raggiunge percentuali rilevanti (dal 70% fino al 90%). In seguito alla fase di emergenza, il ministro apre una nuova fase del lavoro agile nel settore pubblico con l’introduzione, nel decreto rilancio, del POLA (Piano organizzativo del lavoro agile), che dovrà essere adottato da ogni amministrazione pubblica entro il 31 dicembre di ciascun anno.

Un tema centrale è la sburocratizzazione del Paese, la soluzione identificata da tutti è la digitalizzazione che lei concretizza nello once only (una volta sola) cioè l’impostazione strutturale delle pubbliche amministrazioni atta a chiedere al cittadino una volta sola i dati. Per farlo nel decreto rilancio punta sull’interconnessione delle banche dati delle pubbliche amministrazioni.

L’azione del ministro è rivolta verso una massiccia digitalizzazione della pubblica amministrazione, l’introduzione di nuove competenze e la formazione continua.

 

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