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Nuovo Governo, voto su Rousseau: si farà l’accordo col Partito Democratico

Nuovo Governo: record di voti su Rousseau per decidere l’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Da poco sono arrivati i risultati della votazione.

Nuovo Governo, record di voti su Rousseau: le ultime notizie

Alle 13:19 hanno votato 56.127 iscritti al Movimento 5 stelle, saliti a oltre 73mila nel pomeriggio. Questi i primi risultati della votazione in corso sulla piattaforma Rousseau in cui gli oltre 115mila attivisti pentastellati potranno dire la loro sul nuovo governo. Il record di partecipanti al voto risaliva al 30 maggio con la conferma di Luigi Di Maio come capo politico M5S.

L’esito del voto

L’80% circa degli iscritti alla piattaforma ha votato per il sì: via libera dunque alll’accordo di governo col Partito Democratico come annunciato da Luigi Di Maio: “Abbiamo offerto un metodo diverso per creare un governo, in meno di un mese abbiamo risolto una crisi di governo con un metodo differente e non come si faceva prima nelle segrete stanze”.

  • SÌ 79,3%
  • NO 20,7%

Risultati voto Rousseau, respinto attacco hacker

“Siamo riusciti a respingere le attività di chi voleva che il voto non andasse verso la direzione giusta”. Lo ha detto Enrica Sabatini, socia dell’Associazione Rousseau, ai microfoni del TgLa7, alla domanda se ci siano stati tentativi di attacchi informatici alla piattaforma M5S, dove è in corso la votazione sull’accordo di governo col Partito democratico.

Sabatini ha spiegato che alle 16:00 era “oltre 73mila” le preferenze espresse nel corso della votazione online.

Che cosa succede dopo il voto su Rousseau

Prima di tutto un chiarimento: gli effetti di questa votazione non sono vincolanti. Lo si legge nello statuto pentastellato:

“Lo statuto del M5s dà la possibilità al capo politico, cioè Di Maio, o al garante, cioè Grillo, di far ripetere la votazione entro 5 giorni”. Lo spiega il costituzionalista Michele Ainis intervistato al Giornale Radio Rai (Radio1) ma se l’esito del voto fosse negativo “l’effetto politico sarebbe intanto una scomunica rispetto ai vertici del Movimento 5 stelle che hanno imbastito una trattativa per formare un governo sgradita ai loro iscritti”.

“Questo significa mettere una forte alea sulla formazione del nuovo esecutivo perché i gruppi parlamentari, il gruppo dei 5 stelle, probabilmente non sarebbe più coeso per sostenere la nascita del governo.”

Voto su Rousseau, le ultime notizie

Il senatore del Pd Matteo Renzi, a La7, ha spiegato: “Non credo che il M5s voglia suicidarsi e che ci siano dubbi: è un atto di responsabilità, se non si va a un governo si va a elezioni con l’aumento dell’Iva e la recessione, non solo un bagno di sangue per l’Italia ma anche per i grillini. Sono ottimista perchè facciano prevalere il buonsenso”.

Ancor prima dei risultati sono iniziate tuttavia le polemiche. Dopo l’inizio delle operazioni di voto sono iniziati anche i primi disagi. Numerosi iscritti, tra cui anche diversi parlamentari del Movimento 5 Stelle, segnalano difficoltà nell’accesso all’area voto del sistema operativo.

Votazione sul nuovo governo

Il quesito, rispetto a quello usato per il governo con la Lega, cita il partito alleato presentandosi in maniera più netta. Nel maggio del 2018, infatti, si chiedeva agli iscritti se approvare o meno il contratto del governo del cambiamento.

Il 18 maggio 2018 circa 45mila persone diedero il via libera all’alleanza con la Lega dando mandato col 94% di sì alla realizzazione del contratto di governo stipulato tra Salvini e Di Maio. Come in quell’occasione il capo politico del M5s presenta al voto online un testo in cui si evidenziavano i punti del programma di governo sostenuti dal Movimento.

I punti chiave

Ecco quali sono i 26 punti chiave contenuti nella bozza di programma all’esame di Giuseppe Conte:

  • neutralizzazione dell’aumento dell’IVA;
  • introduzione del salario minimo;
  • riconoscimento del merito;
  • protezione dei diritti della persona;
  • Green New Deal;
  • potenziare le politiche sul dissesto idrogeologico;
  • potenziare il sistema della ricerca;
  • investimenti infrastrutturali;
  • superare l’eccessiva rigidità dei vincoli europei;
  • riduzione del numero dei parlamentari;
  • legge sul conflitto di interessi;
  • ridurre drasticamente i tempi della giustizia;
  • inasprimento delle pene per i grandi evasori;
  • riforma fiscale;
  • gestione dei flussi migratori;
  • piano straordinario di investimenti per la crescita e il lavoro al Sud;
  • completare il processo di autonomia differenziata;
  • politiche per la tutela dei risparmiatori e del risparmio;
  • tutelare i beni comuni, come la scuola, l’acqua pubblica, la sanità;
  • cittadinanza digitale;
  • digitalizzazione della P.A.;
  • equità fiscale;
  • valorizzare il personale della difesa, delle Forze dell’ordine e dei vigili del fuoco;
  • recupero delle più antiche identità culturali e delle tradizioni locali;
  • rafforzare il nostro export;
  • Rendere Roma una capitale sempre più attraente e vivibile.

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