Cronaca

Green Pass: c’รจ l’ok del Garante della Privacy ma non sull’App Io

Verrร  usata l'applicazione Immuni e non l'altra per alcune criticitร  riscontrate

C’รจ il via libera del Garante della Privacy per il Green Pass.ย L’ok prevede anche garanzie per lโ€™utilizzo delle certificazioni verdi. Al momento รจ stato autorizzato l’uso della App Immuni, mentre l’utilizzo dell’applicazione Io รจ stato rinviato per le criticitร  riscontrate.

Green Pass: quando e a cosa serve?

Il Green Pass, introdotto dal decreto Riaperture per consentire gli spostamenti tra Regioni e lโ€™accesso a eventi pubblici e sportivi, รจ ora previsto, nelle zone gialle, anche per partecipare alle feste in occasione di cerimonie civili e religiose. Lโ€™Autoritร  ricorda “la necessitร  di individuare con chiarezza, in sede di conversione in legge del decreto, i casi in cui puรฒ essere chiesto allโ€™interessato di esibire la certificazione verde per accedere a luoghi o locali“.

Proprio lโ€™attuale indeterminatezza delle circostanze in cui รจ richiesta lโ€™esibizione del green pass ha favorito lโ€™adozione, da parte di alcune Regioni e Province autonome, di ordinanze che ne hanno imposto lโ€™uso anche per scopi ulteriori rispetto a quelli previsti nel decreto riaperture e nei confronti delle quali il Garante รจ giร  intervenuto“, fa sapere.

Il Green Pass in Europa

Lโ€™Autoritร  sottolinea, inoltre, che anche il Regolamento europeo sul green pass, attualmente in fase di adozione, prevede che lo stesso possa essere utilizzato dagli Stati membri per finalitร  ulteriori, rispetto agli spostamenti allโ€™interno dellโ€™Ue, ma solo se ciรฒ รจ espressamente previsto e regolato da una norma nazionale.

Le criticitร  della App Io secondo il Garante

Il Garante “ha ordinato in via dโ€™urgenza alla societร  PagoPA di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati” con la App Io che prevedono “lโ€™interazione con i servizi di Google e Mixpanel e che comportano, quindi, un trasferimento verso Paesi terzi (ad esempio Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati come transazioni cashback, strumenti di pagamento e bonus vacanze, effettuato senza che gli utenti ne siano stati adeguatamente informati e abbiano espresso il loro consenso“.

Profili sui quali lโ€™Autoritร  aveva giร  richiamato lโ€™attenzione con diversi provvedimenti del 2020, fornendo peraltro indicazioni per rendere conforme lโ€™uso dellโ€™App alla normativa sulla privacy.

Le richieste

Lโ€™Autoritร  – pur valutando positivamente, nel complesso, lo schema di Dpcm, che recepisce gran parte delle indicazioni fornite del Garante nel corso delle interlocuzioni con il Ministero della Salute, “rileva alcuni profili sui quali ritiene necessario un intervento di modifica“. In particolare, il Garante chiede “chiarezza sulle finalitร  per le quali potrร  essere richiesto il Green Pass che dovranno essere stabilite con una norma di rango primario. Inoltre, la norma dovrร  prevedere che le certificazioni possano essere emesse e rilasciate solo attraverso la Piattaforma nazionale-Dgc e verificate esclusivamente attraverso lโ€™App VerificaC19.”

“Tale app infatti รจ lโ€™unico strumento in grado di garantire lโ€™attualitร  della validitร  della certificazione verde, in conformitร  ai principi protezione dei dati personali, garantendo inoltre che i verificatori possano conoscere solo le generalitร  dellโ€™interessato, senza visualizzare le altre informazioni presenti nella certificazione (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone)“. Altra misura, chiesta e ottenuta dal Garante al Ministero della Salute, รจ che i soggetti deputati ai controlli delle certificazioni verdi siano chiaramente individuati e istruiti.


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