Cronaca

Greta Beccaglia e quei commenti agghiaccianti: “Si sta facendo troppa pubblicità”

Greta Beccaglia e quei commenti sessisti da non sottovalutare. Non sono mancati commenti e pensieri di chi ha "minimizzato" il gesto

La vicenda di Greta Beccaglia ha scatenato moltissimi commenti. La maggior parte di condanna nei confronti del gesto di Andrea Serrani, ristoratore marchigiano di 45 anni accusato di molestie sessuali nei confronti della giornalista toscana all’esterno dello stadio Castellani di Empoli. Non sono però mancati commenti e pensieri di chi ha “minimizzato” il gesto o chi, addirittura, accusa la cronista di voler cercare notorietà.

Greta Beccaglia e quei commenti da non sottovalutare

“Per uno schiaffetto sul sedere (ci sta che sia un gesto poco carino) tutto questo scandalo solo perché giornalista…per le donne che vengono stuprate picchiate seriamente non ne parlano e gli aguzzini nemmeno processati….ma fatemi il piacere…il mondo sta andando veramente a rotoli” è uno dei tanti messaggi arrivati alle nostre pagine Facebook tra i commenti alla vicenda della giornalista molestata lo scorso 27 novembre.

E ancora: “Il gesto è da condannare ma la signora credo stia facendo troppa pubblicità privata… Far parlare di lei le farà fare carriera e questo lo ha capito bene… Sta sfruttando il momento è chiaro!”. È preoccupante, infatti, quanto sia diffuso il pensiero secondo cui Greta Beccaglia sia a caccia di “popolarità”, sfruttando il gesto del 45enne per diventare celebre.

Caso Greta Beccaglia: Andrea Serrani, preoccupato per la figlia, si è trasferito

Roberto Sabbatini, legale di Serrani, ha spiegato: “Valuteremo in seguito quali decisioni prendere sul Daspo, anche se la pena di 3 anni ci sembra spropositata. Non è chiaramente questo l’aspetto che ora turba maggiormente Serrani. Purtroppo non sono riuscito a parlare con l’avvocato della dottoressa Beccaglia, anche se, dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni della giornalista, non nutro grandi speranze – ammette a QdM Notizie – Proverò a contattare il mio collega toscano tra qualche giorno quando il clamore mediatico intorno a questo episodio si sarà placato”.

I timori di Andrea Serrani

Il legale descrive un uomo distrutto dalla tempesta che si è abbattuta su di lui. I profili social di Serrani e quelli del suo ristorante Il Ranocchiaro sono stati inondati di insulti e offese: “È scosso e molto provato – spiega l’avvocato Sabbatini – il suo gesto è stato grave e lui si è perfettamente reso conto dell’imperdonabile errore che ha commesso. Nessuno di noi intende minimizzare l’accaduto e tutti siamo molto sensibili al tema della violenza sulle donne ma mi sento di dire che il linciaggio mediatico a cui è sottoposto il mio assistito è esagerato, anzi, vergognoso”.

Dopo essere stato raggiunto da Le Iene, il 45enne ha deciso di trasferirsi in un alloggio segreto per sottrarsi alla pressione asfissiante di giornalisti e opinione pubblica, come svela Il Messaggero: “Non merito la gogna mediatica che si è scatenata contro di me, non ho mai fatto male a nessuno e vivo la mia vita lavorando“, è il suo sfogo al telefono col quotidiano romano. Poi Serrani, che vive con la sua compagna e la figlia piccola, riavvolge il nastro e racconta ancora la sua versione dei fatti su quel maledetto sabato pomeriggio a Empoli, confessando i suoi timori proprio per la figlia: “Ero con un amico che avevo raggiunto a Firenze. Eravamo amareggiati, in pochi minuti la nostra Fiorentina era passata dalla vittoria alla sconfitta.

C’erano alcuni giornalisti che chiedevano commenti a caldo. Ho visto questa giornalista e le ho dato un buffetto sulle parti basse. Era solo un gesto goliardico. Non ho mai fatto male a nessuno, vivo amando mia figlia, curando i tanti rapporti di amicizia che ho a Chiaravalle e altrove, ho un locale avviato che ho aperto con tanti sacrifici. Quello che mi fa davvero temere sono le conseguenze che potrei subire riguardo a mia figlia. Mi fa piacere che qualche cliente mi abbia telefonato, rimproverandomi per il gesto, ma comprendendo il mio stato d’animo. Tutti sanno che non sono un violento”.

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