Sanremo 2023

Perché Guè ha un occhio chiuso e si chiama così?

Perché Guè ha l’occhio chiuso e si chiama così? Lo vedremo ospite questa sera, durante la terza serata del Festival di Sanremo 2023, condotto come sempre da Amades. Co-conduttori della serata: Paola Egonu e Gianni Morandi.

Guè: perché ha un occhio chiuso e si chiama così?

Il successo con i Club Dogo, la carriera da solista e un nuovo album ha fatto si che il cantante cambiasse anche nome d’arte. Gué, che ha deciso di “tagliare” Pequeño dal proprio nome, si è fatto conoscere con quel nomignolo che gli era stato dato quando era piccolo per un suo difetto, colpito anche dai bulletti. Proprio questo “insulto” è diventato invece il termine con cui ha conquistato il grande pubblico, permettendo anche di far passare un messaggio importante ai suoi ascoltatori.

Cosimo Fini, questo il vero nome all’anagrafe del rapper che da Milano ha conquistato l’Italia con le sue rime, ma da piccolo a scuola veniva spesso canzonato come “Guercio”: un chiaro riferimento alla malformazione della palpebra con cui convive dalla nascita. “Il Guercio” è stato così il primo pseudonimo con cui a fine anni ’90 ha debuttato nella scena rap italiana. (Ricordiamo che le puntate di Sanremo sono disponibili su RaiPlay).


Guè

Quale malattia ha all’occhio Guè?

Lo stesso rapper ha spiegato che si tratta di blefaroptosi, una condizione medica con cui è nato e per cui è “guercio” fin da piccolo. La blefaroptosi, conosciuta anche come ptosi palpebrale, è una malformazione della palpebra, che nel caso del cantante ha colpito l’occhio sinistro. Chi ha questa malattia non riesce ad aprirla del tutto. Il difetto può essere corretto con un’operazione chirurgica, ma Gué ha più volte ribadito di voler mantenere questo suo segno “particolare”.

In un’intervista per Vanity Fair aveva infatti dichiarato: “Non ho mai pensato di correggerla perché è il mio segno distintivo. Su Instagram mi scrivono molte mamme che hanno figli con lo stesso problema e mi chiedono un consiglio, a loro dico sempre: va bene anche così. Io ero un bambino timido, mi prendevano per il culo, ma non è stato un trauma. Tra l’altro mio padre aveva un occhio di vetro e grazie a lui ho capito che i nostri sguardi strani erano una cosa figa. Che ha fatto sì che io osservi molto, pure con la coda dell’occhio

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