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Conflitto Russia-Ucraina, rischiamo davvero la Terza Guerra Mondiale? Il ruolo dell’Italia e cosa c’è da sapere

Guerra Russia Ucraina 2022, perché e motivi del conflitto | Cosa fa l'Italia | Cosa succede Terza Guerra Mondiale | Putin | Invasione | Kiev

Perché nel 2022 Russia Ucraina rischiano di scatenare una guerra, e quando può iniziare? Quali sono i motivi del conflitto e che ruolo ha l’Italia? In queste ore si parla di terza guerra mondiale, un pericolo dettato dalla volontà della Russia di invadere il territorio dell’Ucraina. Scopriamo cosa sta succedendo nel mondo e perché. Ecco le ultime notizie di sabato 19 febbraio.


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Guerra Russia Ucraina 2022, perché e motivi

Ma quali sono cause e motivi di questa possibile guerra? Nell’est dell’Ucraina si rischia nuovamente una guerra ad alta intensità, con migliaia di vittime. La situazione è complicata da molteplici fattori. Il paese è eterogeneo per storia, lingua e religione. I confini odierni, nuovamente vacillanti, hanno pochi decenni di vita e molte incognite. L’est del Paese, oltre il fiume Dniepr, è sempre stato marca di frontiera russa, almeno dal 1654.

La chiesa ortodossa, affiliata al patriarcato di Mosca, vi domina da secoli, sancendo di fatto quel continuum di valori e di comunanza spirituale con la madre Russia. La stessa Crimea, presa sotto il regno di Caterina II, fu subito russificata ed eletta ad hub strategico fondamentale dagli zar. I russi imperavano nell’area anche quando cedettero la Penisola all’Ucraina, nel 1954. Una mossa di Krusciov, dettata da ragioni di politica interna, senza conseguenze determinanti per la stabilità dell’Unione Sovietica di allora. Sornione sul mar Nero, il porto di Sebastopoli era la via maestra ai mari caldi. E lo è tuttora.

Quando inizia la guerra

E per il possibile primo attacco russo la data da cerchiare sul calendario sarebbe quella del 16 febbraio. Mercoledì prossimo, quindi, almeno secondo le informazioni di intelligence raccolte dal New York Times e qualche ora prima anche dal Der Spiegel tedesco, citando fonti della Cia.


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Il Cremlino vuole scongiurare ad ogni costo l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Vorrebbe una zona cuscinetto lungo le frontiere occidentali del paese, per ‘finlandizzare’ Kiev ed evitare di ritrovarsi le truppe occidentali nel giardino di casa. Ha già dovuto digerire l’inglobamento di 12 paesi satelliti dell’era sovietica nelle strutture militari occidentali. Teme che la Nato e gli americani possano servirsi del territorio ucraino per stabilirvi basi e radar, con nuovi intercettori antimissili, come quelli dispiegati in Romania e in Polonia, accusati di alterare l’equilibrio della deterrenza nucleare reciproca.

È una questione di status e delle brame di potenza in ascesa della Russia. Per ottenere garanzie scritte dagli occidentali, Mosca sta attuando un corposo dispiegamento di forze fra la Bielorussia, il distretto occidentale a ridosso del confine ucraino e la Crimea. Sta manovrando anche con la flotta, facendo temere ai più un blocco navale delle coste ucraine, contro Odessa e Mariupol, per far scendere al compromesso il governo Zelenski. Alcuni temono che le 6 unità d’assalto anfibio arrivate dal Baltico al Mar Nero a inizio settimana siano il preludio ad uno sbarco sulle spiagge ucraine, che affiancherebbe l’offensiva aeroterrestre.

Guerra Russia Ucraina, le ultime notizie

Quali sono le ultime notizie in merito alla guerra tra Russia ed Ucraina? Un’eventuale invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarebbe causa di “una grande sofferenza umana” e gli Stati Uniti e i loro alleati sono pronti a imporre “rapidi e pesanti costi” a Mosca. La Casa Bianca, al termine del colloquio tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e quello russo, Vladimir Putin, ha diramato una nota in cui rende conto dei temi affrontati dai due leader, ribadendo che gli Usa sono intenzionati a proseguire nello sforzo diplomatico, ma comunque pronti “ad altri scenari”.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha parlato con il presidente della Russia, Vladimir Putin, a proposito della crescente escalation militare sui confini dell’Ucraina. Biden è stato chiaro che, se la Russia continuerà nei suoi piani di invasione dell’Ucraina, gli Stati Uniti, insieme ai propri alleati e partner, risponderanno in maniera decisa e imporranno rapidi e severi costi alla Russia“, scrive la Casa Bianca.

“Il presidente Biden“, conclude la nota, “ha ribadito che un’invasione della Russia in Ucraina produrrebbe una grande sofferenza umana e minerebbe lo stending della Russia. Il presidente Biden è stato chiaro con il presidente Putin che mentre gli Stati Uniti rimangono pronti a un’azione diplomatica, in pieno coordinamento con i propri alleati e parnter, sono allo stesso modo preparati ad altri scenari”.

Guerra tra Russia ed Ucraina, cosa succede all’Italia: ruolo e posizione

A questa domanda ha risposto Nathalie Tocci, interpellata dal Mattino: “Sarebbe una guerra sul continente europeo. Spero ancora che una vera guerra non ci sia, ma se dovesse essere qualcosa di significativo avrebbe tutta una serie di ripercussioni non tanto di sicurezza in senso stretto per ciò che riguarda l’Italia, quanto dal punto di vista energetico ed economico. Tutto questo sta avvenendo nel bel mezzo di una crisi energetica e avrebbe un effetto sulla ripresa, di conseguenza la vicenda ucraina ci tocca molto da vicino”.

Governo invita italiani a lasciare l’Ucraina

Sono sempre più numerosi intanto i Paesi che invitano il proprio personale presente in Ucraina a lasciare lo Stato “in via precauzionale”, tra questi c’è anche l’Italia. Dopo una riunione straordinaria dell’Unità di Crisi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato le decisioni: i circa 2mila italiani che vivono in Ucraina – in gran parte sono nella capitale Kiev – sono invitati a tornare in Patria. Mentre a chi è in Italia viene chiesto di posticipare i viaggi non essenziali. “Un’altra disposizione presa – ha detto Di Maio – è quella di far rientrare tutto il personale della nostra sede diplomatica a Kiev non essenziale“. L’ambasciata comunque resta “pienamente operativa”.


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Continuano a soffiare, quindi, i venti di guerra e scatta l’allarme in tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno avvertito che un’invasione russa potrebbe iniziare tra pochi giorni, e hanno chiesto ai cittadini statunitensi di andarsene entro 48 ore. Un attacco da parte degli oltre 100.000 soldati russi, attualmente sistemati vicino all’Ucraina, “potrebbe verificarsi da un giorno all’altro”, ha detto ai giornalisti Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca a Washington.

Washington ha annunciato l’evacuazione di tutto il personale della loro ambasciata a Kiev. Un piccolo numero di funzionari potrebbe rimanere nella capitale ucraina, ma la gran parte dei quasi 200 americani che lavorano alla rappresentanza diplomatica verranno fatti uscire dal Paese o trasferiti nelle zone occidentali, vicino al confine polacco, in modo da mantenere una presenza diplomatica.


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Le forze militari russe in movimento

In aggiunta alle tensioni, venerdì sono state avviate esercitazioni militari russe su larga scala con la Bielorussia, che si trova appena a nord di Kiev e confina anche con l’Unione Europea.

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato venerdì che avrebbe tenuto anche esercitazioni militari vicino al confine con l’Ucraina nel Mar Nero. Secondo il capo del servizio di intelligence militare norvegese, la Russia è operativamente pronta a condurre una vasta gamma di operazioni militari in Ucraina e il Cremlino deve solo fare la chiamata.

Intanto l’Unione Europea ha chiesto al suo personale non essenziale di lasciare l’Ucraina, mentre Israele ha affermato che le famiglie dei suoi diplomatici sarebbero state ritirate. La Norvegia si è unita alla Gran Bretagna dicendo ai suoi cittadini di andarsene.

Ipotesi Finlandizzazione

La Finlandia è uno Stato membro dell’UE dal 1995 e non fa parte della NATO (appena due giorni fa però non si può non segnalare che ha firmato un accordo da 9,4 miliardi di dollari per acquistare 64 jet da combattimento F-35 degli Stati Uniti). L’Ucraina non fa parte dell’Unione europea, non fa parte della Nato, è compresa invece nel “Partenariato orientale” che è un programma di associazione dell’Unione europea.

Per capire perché avvicinano la sua storia a quella della Ucraina dobbiamo risalire alla Guerra fredda, all’atteggiamento politico neutrale assunto dalla Finlandia che le avrebbe garantito una certa quota di indipendenza in mezzo (geograficamente proprio come succede anche all’Ucraina) ai due blocchi come spiega Il Mattino.

La Russia attacca il 16 febbraio

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato informato che il giorno dell’attacco russo sarà mercoledì 16 febbraio. Lo riferisce la Cnn in una breaking news. Zelensky ha dichiarato mercoledì 16 febbraio, potenziale data dell’attacco russo secondo l’allerta Usa, “giornata dell’unità”.

C’è stata “un’accelerazione drammatica” nel dispiegamento di forze russe al confine con l’Ucraina. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, invitando “tutti gli americani ancora in Ucraina a lasciare il Paese immediatamente”.

Alcune truppe russe vicino al confine con l’Ucraina hanno iniziato a muoversi in “posizioni da attacco”. Lo riporta Cbs citando un funzionario americano, secondo il quale Mosca ha spostato parte dell’artiglieria a lungo raggio in posizione di tiro.

Il premier britannico Boris Johnson e il presidente Usa Joe Biden hanno concordato sul fatto che “resta un’opportunità” per risolvere la crisi in Ucraina “con la diplomazia”. Lo fa sapere Downing Street dopo la telefonata tra i due leader.

Non crediamo che Vladimir Putin abbia già preso una decisione finale” sull’eventuale attacco contro l’Ucraina: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, ribadendo che un’azione militare è possibile “in qualsiasi momento”. Kirby non ha voluto però entrare nel merito delle informazioni di intelligence secondo cui il giorno previsto per l’attacco sarebbe mercoledì.

Il capo del Pentagono Lloyd Austin sarà da martedì in visita a Bruxelles, in Polonia e in Lituania: lo ha annunciato il portavoce della Difesa Usa John Kirby.

Ci sono chance di trovare un accordo con l’Occidente’, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov al presidente Putin. Mentre il ministro della Difesa Shoigu ha annunciato che ‘una parte delle esercitazioni‘ delle forze armate di Mosca ‘si sta concludendo, un’altra sarà completata nel prossimo futuro’. Durante lo stesso incontro, il presidente russo, citato dalla Tass, ha detto che l’espansione della Nato verso est ‘è infinita, molto pericolosa e avviene a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l’Ucraina’.

Ma il Pentagono rivela: ‘La Russia nel weekend ha rafforzato il proprio dispositivo militare al confine con l’Ucraina’. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha annunciato lo spostamento temporaneo di tutta l’ambasciata americana da Kiev a Leopoli.


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Ucraina, Biden: “Russia attaccherà nei prossimi giorni”

“Abbiamo motivo di credere che le forze russe stanno progettando di attaccare l’Ucraina nei prossimi giorni. Riteniamo che prenderanno di mira la capitale Kiev, una città abitata da 2,8 milioni di cittadini innocenti“. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dalla Casa Bianca per aggiornare sugli sviluppi della crisi ucraina, spiegando di basare la sua convinzione su “significative risorse di intelligence”.

Il presidente americano lascia però aperta la porta al negoziato con Mosca: “La Russia può ancora scegliere la diplomazia. Non è troppo tardi per una de-escalation e per tornare al tavolo negoziale. La diplomazia è sempre una possibilità”.

Prima Biden ha contattato gli alleati nel Nord America e in Europa.Nonostante il tentativo della Russia di dividerci gli Usa e i suoi alleati sono rimasti uniti: abbiamo visto un messaggio impressionante di unità, determinazione e decisione”, ha sottolineato. “Stiamo parlando apertamente e ripetutamente dei piani russi non perché vogliamo una guerra, ma perché stiamo facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per eliminare ogni ragione che la Russia potrebbe addurre come pretesto per l’invasione”, ha detto.

L’allerta

Anche il leader dell’autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk, nel Donbass, poco dopo il suo omologo di Donetsk, ha proclamato la “mobilitazione generale” sul suo territorio.

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