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Hryhorij Lakota: ricorrenza, morte, detenzione e storia del beato

Hryhorij Lakota nato a Holodivka (in Galizia) il 31 gennaio 1893 e morto ad Abez’ il 12 novembre 1950. Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 5 novembre.

Hryhorij Lakota, tutto ciò che c’è da sapere sul martire della chiesa cattolica

È stato un vescovo cattolico ucraino che morì prigioniero in un campo di concentramento sovietico; è stato dichiarato martire e proclamato beato da papa Giovanni Paolo II nel 2001.

Compì gli studi teologici per il sacerdozio a Leopoli. Il 23 agosto 1908 fu ordinato diacono e il 30 dello stesso mese presbitero per l’eparchia di Przemyśl, Sambor e Sanok a Przemyśl da monsignor Kostyantyn Chekhovych.

Proseguì gli studi a Vienna e il 28 marzo 1911 si laureò in teologia con una tesi intitolata “Il significato del discorso della montagna in Matteo”. Dal 1913 fu professore al seminario di Przemyśl del quale successivamente divenne rettore.

Ministero episcopale

Hryhorij Lakota

Il 10 febbraio 1926 papa Pio XII lo nominò vescovo ausiliare di Przemyśl, Sambor e Sanok e titolare di Daonio. Ricevette l’ordinazione episcopale il 16 maggio successivo dal vescovo di Przemyśl, Sambor e Sanok Andrej Szeptycki, coconsacranti il vescovo Josyf Botsian e il vescovo di Przemyśl Anatol Wincenty Nowak.

Il 9 giugno 1946 fu arrestato dal Commissariato del popolo per gli affari interni e condannato a 10 anni di prigione. Venne deportato nella Repubblica Socialista Sovietica Autonoma dei Komi. L’arresto è da collocare nel piano di eliminazione della Chiesa greco-cattolica-ucraina voluto da Stalin.[1]

In Siberia, il vescovo cercò di affrontare il lavoro più duro e di alleviare la sofferenza degli altri. Il sacerdote italiano Pietro Leoni, anch’esso deportato, nel 1959 scrisse nelle sue memorie: “In esilio, in mezzo alla miseria umana, ho anche incontrato i veri angeli nel corpo umano che, attraverso le loro vite, rappresentavano la terra dei Cherubini e che glorificavano Cristo Re della gloria. Tra loro c’era un confessore della fede, il vescovo Gregory Lakota, un vescovo di Przemyśl, che, dal 1948 alla metà del 1950, ha dato l’esempio delle virtù cristiane ai poveri detenuti”.

La morte

Hryhorij Lakota

Morì nel campo di concentramento di Abez’, vicino a Vorkuta, il 12 novembre 1950 all’età di 67 anni. Data l’alta autorità della quale godeva tra i detenuti, le autorità bolsceviche mostrarono un elementare rispetto per il vescovo e permisero che fosse sepolto nel cimitero, nella tomba D-14, come testimoniano i presenti.

Monsignor Lakota e un altro vescovo cattolico ucraino, Josyp Slipyj, ispirarono il personaggio di Kiril Pavlovich Lakota del romanzo di Morris West Nei panni di Pietro.

La Beatificazione

Hryhorij Lakota

Nell’estate del 1996 fu possibile trovare la tomba del vescovo Hryhorij Lakota e preparare il materiale necessario per la causa di beatificazione. Venne beatificato il 27 giugno 2001 durante una cerimonia tenutasi all’ippodromo di Leopoli e presieduta da papa Giovanni Paolo II.

Nell’estate del 2001 i suoi resti furono traslati nella cappella della Natività della Beata Vergine Maria, situata di Sykhov. Il loro solenne trasferimento nella chiesa della Natività della Beata Vergine Maria ebbe luogo domenica 11 ottobre. Da questo giorno in poi, le reliquie del beato riposano in quella chiesa. Nell’ottobre del 2015 un tribunale ucraino lo riabilitò.

Il 15 ottobre 2017 monsignor Ihor Voz’njak, arcivescovo metropolita di Leopoli degli Ucraini, benedisse la prima pietra del complesso commemorativo del beato Gregorio Lakota. Il 12 novembre lo stesso presule benedisse la chiesa del beato martire Gregorio Lakota situata sulla strada Demnyanskiy a Leopoli.

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