Cronaca

Iacopo Melio guarito dal Covid e dimesso dall’ospedale: “Ho vinto io, sono negativo”

Iacopo Melio, il consigliere regionale toscano e attivista per i diritti dei disabili è guarito il Covid e torna a casa dopo un primo ricovero

Iacopo Melio, il consigliere regionale toscano e attivista per i diritti dei disabili è guarito il Covid e torna a casa dopo un primo ricovero durato 18 giorni e un secondo lungo 27.

Iacopo Melio è guarito dal Covid: il post sui social

A rendere nota la notizia è stato lui stesso, pubblicando una foto in cui fa segno di vittoria. “Sono negativo. Questo non significa che sia tutto finito, anzi: ho sconfitto il virus, ma non i suoi effetti e tutto ciò che ha lasciato. Perché il bastardo ti cambia, nel corpo e nella testa, e l’unica cosa certa è che non si torna più come prima”.

Il post di Iacopo Melio sui social

“Dopo 18 giorni del primo ricovero e 27 del secondo, sono tornato a casa. È stata dura ma ce l’ho fatta, sono stato più forte. Sono negativo. Questo non significa che sia tutto finito, anzi: ho sconfitto il virus, ma non i suoi effetti e tutto ciò che ha lasciato. Perché il bastardo ti cambia, nel corpo e nella testa, e l’unica cosa certa è che non si torna più come prima.

Sarà un recupero lungo e lento, alla ricerca di un equilibrio precario che più volte, in queste settimane, mi ha portato a tornare indietro senza farci capire il perché.
Spero che la via migliore sia però tracciata, e che tutto ciò che non riesco ancora a raccontare venga seminato piano alle spalle, con scaramantico ma necessario ottimismo.

Adesso avrò bisogno di dedicarmi a me stesso: al peso e alla muscolatura da recuperare, alla respirazione che deve tornare, ad un’alimentazione non del tutto ripristinata (a proposito, in questi mesi sono diventato sommelier esperto di omogeneizzati, oltre che di maionese!).
Ma tornerò al lavoro, gradualmente e a piccole dosi, già dalla prossima settimana sperando di farcela, perché sento il bisogno di raccogliere anche questo incubo e farne qualcosa di buono, dalla parte degli ultimi, con maggior consapevolezza e determinazione. Perché in fondo è proprio nel dolore che dobbiamo scavare, a mani nude e occhi aperti, quando vogliamo tirar fuori il meglio che abbiamo racchiuso dentro.

Io sono stato fortunato, molto fortunato. Nonostante tutto, da questa sofferenza ne sto uscendo senza troppe cicatrici. Una consapevolezza che a volte mi rende leggero, altre ancora mi toglie il sonno la notte…

Anche per questo, ancora una volta, ringrazio di cuore il personale sanitario del reparto 5A3 del San Giuseppe di Empoli, che con pazienza e attenzione ha fatto il massimo per capire cosa mi stesse succedendo e come gestire una situazione già di base complicata.
Quello che OSS, infermieri, medici, fino agli addetti alle pulizie, devono affrontare ogni giorno in quell’inferno, è indescrivibile. Per questo abbiamo il dovere di aiutarli come possiamo, rispettando le regole per limitare al massimo i contagi”.


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