Cronaca

Ergastolo per Norbert Feher: Igor il russo condannato in Spagna

Nel maggio 2020 era già stato condannato in appello a Bologna

Ergastolo per Norbert Feher, Igor il russo condannato in Spagna per due omicidi commessi nel 2017 in Aragona. Nel maggio 2020 era già stato condannato in appello a Bologna, per gli omicidi del barista di Budrio, Davide Fabbri e del volontario di Portomaggiore Valerio Verri e del tentato omicidio del poliziotto provinciale Marco Ravaglia, commessi l’1 e l’8 aprile 2017, tra il Bolognese e il Ferrarese.

Spagna, Igor il russo condannato all’ergastolo

Norbert Feher, alias Igor il Russo, è stato condannato in Spagna alla massima pena, un ergastolo che potrà essere sospeso a determinate condizioni, nel suo caso, dopo 30 anni, per uno dei tre omicidi di cui è considerato colpevole, avvenuti nel 2017 in Aragona. Per gli altri due assassinii la pena decisa dal giudice è di 25 anni ciascuno.

Chi è Norbert Feher, alias Igor il Russo

Norbert Feher, noto anche con lo pseudonimo di Ezechiele Norberto Feher o Igor Vaclavic, conosciuto come Igor il russo, è un criminale serbo di etnia ungherese, ricercato dalla Polizia serba per rapina e violenza sessuale. Dal 2006 si è spostato in Italia, e nel 2007, nonostante la sua abilità nel cambiare radicalmente il proprio aspetto Feher, dopo essere stato messo in fuga da due anziani agricoltori che voleva rapinare, venne arrestato dalle autorità italiane per una serie di rapine fra Ferrara e Rovigo. Presso il carcere di Rovigo si era presentatto alle autorità italiane sotto la falsa identità di Igor Vaclavic, evitando così l’estradizione.


igor-il-russo-condannato-ergastolo-spagna-chi-e


Gli omicidi in Italia

Il 1º aprile 2017 Feher rapinò il bar Gallo, nella frazione di Riccardina di Budrio, Bologna. Il titolare, Davide Fabbri di 52 anni, tenta di disarmare il rapinatore, strappandogli la doppietta che aveva in mano, Feher però reagisce sparandogli due colpi al petto con una seconda arma, una pistola semiautomatica Smith & Wesson 9×21 sottratta il 29 marzo ad una guardia giurata.

A seguito della rapina Feher si dà alla macchia, fingendosi ferito, in un’area di quaranta chilometri quadri nelle paludi del ferrarese, dove l’8 aprile 2017 uccide la guardia provinciale Valerio Verri e ne ferisce gravemente un’altra. Nonostante l’impiego di squadre speciali da 150 elementi a turno dotate di visori notturni a infrarossi e cani molecolari, il killer non viene catturato. Feher arriva addirittura a sfidare le forze dell’ordine che lo braccano: probabilmente la sua latitanza è stata favorita anche dall’aiuto di suoi amici ed ex complici.

“In cella era capace di fare cinquemila addominali ogni giorno, salvo la domenica perché andava a messa. Cominciava puntuale alle sette e se si stancava ci chiedeva di legargli le gambe al letto per obbligarlo a continuare con le flessioni” raccontò in una intervista al Corriere della Sera un compagno di cella, rivelando anche una grande capacità di parlare più lingue da parte di Norbert Feher“Igor è uno fuori dal comune, uno davvero particolare, conosce bene le lingue, sicuramente il cinese e il serbo”.

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio