Nello scenario geopolitico mondiale attuale, ci sono due conflitti che dominano ed egemonizzano l’interesse dei governi e dei media: quello russo-ucraino e quello israelo-palestinese. Proprio su quest’ultimo, si segnala un fronte aperto ormai da svariati mesi relativo al Mar Rosso e al Canale di Suez, con il gruppo terroristico degli houthi che ha preso di mira le navi in transito davanti alle coste dello Yemen e che ritengono legate a Israele. Questo accadeva a dicembre 2023.
Mar Rosso e Canale di Suez, l’allarme del Cavaliere De Rosa
Sono passati circa nove mesi e nessuno (o quasi) sta più parlando della condizione di crisi del mar Rosso. “È calato un velo su quella che è una crisi importantissima” afferma il Cav. De Rosa, CEO di SMET. Dalle oltre 5 milioni di tonnellate al giorno che transitavano prima dell’inizio della crisi, si è giunti alle 800.000 tonnellate al giorno, e il trend si è consolidato, il volume di merci che transita da Suez si fa via via minore. Questo lo pagheremo sulle nostre tavole e lo vedremo riflesso nei numeri del paniere dell’ISTAT. I prezzi possono tornare a correre”.
Il CEO di SMET ricorda che, per il timore di attentati terroristici perpetrati dagli houthi, i premi assicurativi sono aumentati notevolmente e si preferisce adottare rotte più lunghe ma più sicure. “Dovendo circumnavigare l’Africa piuttosto che passare per Suez, i costi logistici aumentano sensibilmente, aumentano i tempi e tutto questo si riverbera sui prezzi – ricorda il Cav. De Rosa –. Questo lo abbiamo osservato già all’inizio di questa crisi, alla fine dell’anno scorso. L’italia è poi particolarmente penalizzata, considerando che quasi la metà del nostro export marittimo transita da Suez. Siamo i primi che, per salvaguardare concretamente i nostri interessi economici e commerciali, dovremmo dare priorità alla risoluzione della crisi che si è generata nel Mar Rosso”.
Il Cav. De Rosa lancia così l’appello. “Nessuno sta parlando più del terrorismo degli houthi e le notizie in merito, sui giornali e sugli altri media, sono quasi nulle. Il governo italiano sta mettendo a disposizione la scorta della marina militare alle navi che transitano da lì, ma ciò non è affatto sufficiente. Non basta, e il crollo verticale dei traffici commerciali nel Mar Rosso lo dimostra. La politica italiana e internazionale è concentrata su altri scenari – ricorda il Cav. De Rosa – sicuramente importanti, ma che hanno un impatto economico molto meno significativo rispetto alla crisi, prolungata, nel canale di Suez”.
Il CEO di SMET conclude l’analisi rifacendosi ai concetti del realismo e pragmatismo geopolitico. “Veniamo da anni difficili, tra covid, guerre e inflazione alle stelle. In questo momento, ci vuole maggior sensibilità verso i nostri interessi, sia come Sistema Paese sia come nazione italiana. La nostra priorità geopolitica dovrebbe essere la risoluzione della crisi nel Mar Rosso, per scongiurare nuovi rincari e i potenziali, devastanti effetti sulle tasche degli italiani, nonché degli stessi imprenditori. Non possiamo permetterci passi falsi: ci giochiamo la ripresa economica del Paese – chiosa il Cav. De Rosa – e dobbiamo agire con pragmatismo, rivendicando il nostro ruolo in Europa e nel mondo”.