Cronaca

Ilda Boccassini e Falcone, amore inconfessabile: “Che notte…”, dettagli intimi

Ilda Boccassini la storia d'amore con Giovanni Falcone in un libro. "Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne"

Una storia d’amore tra Ilda Boccassini Giovanni Falcone. Per tanti simbolo di giustizia e modello di donna, per altri nemico politico, Ilda Boccassini, per anni procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ha deciso di raccontarsi in un libro. “La stanza numero 30 Cronache di una vita” esce il 7 ottobre per le edizioni Feltrinelli.

Ilda Boccassini Giovanni Falcone, la storia d’amore nel libro

“È stata la mia vita e spetta solo a me decidere cosa farne”, scrive la magistrata che per la prima volta parla delle indagini sulle stragi mafiose del 1992, ma anche dei processi con imputato Silvio Berlusconi. Un racconto che rivela molto degli ultimi trent’anni di storia italiana. Arrivata nel 1979 alla Procura di Milano, Ilda Boccassini capisce da subito che la vita non sarà facile. Troppe donne, tuona l’allora procuratore.

Il lavoro duro ma entusiasmante del primo periodo, i successi con Giovanni Falcone nell’indagine Duomo Connection, che per la prima volta svela all’Italia l’esistenza della mafia a Milano. E poi il giorno in cui tutto finisce e tutto comincia: il 23 maggio 1992, lo squarcio sull’autostrada per Capaci. Si parte allora per la Sicilia, a indagare su quelle morti, sconsigliata da tutti, perseguitata – racconta con sincerità – dal senso di colpa per i figli lasciati a Milano, ma è necessario provare a capire e a dare giustizia. Il ritorno a Milano è già Seconda Repubblica e sarà segnato dai processi a Berlusconi, Imi-Sir, Lodo Mondadori, Toghe sporche. E con quei processi l’inizio di una campagna d’odio durata decenni, fino ai processi degli anni Duemila per il caso Ruby.

L’amore tra Falcone e Boccassini

Un amore fortissimo, quello tra Ilda Boccassini e Giovanni Falcone. Mai dichiarato pubblicamente, fino a oggi. Nel suo libro autobiografico, è proprio la celebre toga milanese ad uscire allo scoperto. “Cosa avrebbe riservato il destino a me e Giovanni, se non fosse morto così precocemente?”, si chiede. La storia con il magistrato eroe dell’antimafia inizia negli anni 80, quando Ilda la Rossa lo conobbe e lavorò con lui: “Un f***o”, lo descrive senza mezzi termini.

Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. No. Il mio sentimento era altro e più profondo, non prevedeva una condizione di vita quotidiana, il bisogno di vivere l’amore momento per momento. Ero innamorata della sua anima, della sua passione, della sua battaglia, che capivo essere più importante di tutto il resto. Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia. Temevo che quel sentimento potesse travolgermi. E così in effetti sarebbe stato, perché lo hanno ucciso“.

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