Cronaca

Ilva, occupazione degli operai all’ingresso della raffineria Eni

Ilva, occupazione degli operai all’ingresso della raffineria Eni: in tanti chiedono chiarezza sull’integrazione salariale per oltre 2mila cassintegrati.

Operai Ilva bloccano l’ingresso della raffineria Eni

Un gruppo di lavoratori dell’Ilva in amministrazione straordinaria (As) e aderenti all’Usb ha occupato dalle prime luci del mattino la bretella stradale tra il siderurgico ArcelorMittal e la raffineria Eni, nei pressi del varco mezzi pesanti, bloccando l’accesso ai cancelli. Protestano per il mancato rifinanziamento dell’integrazione salariale per oltre duemila cassintegrati.

Hanno occupato la sede stradale con alcune auto. Sul posto ci sono anche pattuglie della Polizia. Si tratta dei 1.600 lavoratori rimasti all’Ilva in Amministrazione straordinaria e attualmente in cassa integrazione straordinaria e dei lavoratori ArcelorMittal in cassa ordinaria (per un massimo di 1.273 operai la Cigo è stata prorogata il 30 dicembre per 13 settimane).

I lavoratori hanno accesso piccoli fuochi sulla strada per riscaldarsi. Alcune autocisterne sono ferme e in attesa di disposizioni. Il sindacato di base Usb chiede il rifinanziamento dell’integrazione salariale al 10% per i cassintegrati e l’apertura di un tavolo di discussione sul Dl Taranto.

Intanto entro oggi il Tribunale del Riesame di Taranto dovrà pronunciarsi sul ricorso dell’Ilva in As contro la decisione del giudice Francesco Maccagnano di negare la proroga d’uso dell’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal. Scade infatti il termine ordinatorio per il deposito del provvedimento. I giudici hanno deciso di prendersi tutto il tempo a disposizione per valutare la documentazione e la memoria integrativa presentata dai legali.

L’impianto fu sequestrato nel giugno del 2015 dopo l’incidente costato la vita ad Alessandro Morricella, 35enne operaio di Martina Franca investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava la temperatura di colata dell’altoforno. L’impianto è ritenuto fondamentale per il ciclo produttivo del Siderurgico, che – in caso di rigetto del ricorso – avrebbe ripercussioni sul piano occupazionale e potrebbe influire sulla trattativa in corso tra governo e ArcelorMittal.

Protesta in Sicilia

È cominciata alle 7 di stamattina l’annunciata protesta indetta dagli autotrasportatori siciliani contro il caro navi. A Catania diverse decine di aderenti alle varie associazioni di categoria e del movimento dei Forconi, che hanno indetto la manifestazione, stanno presidiando l’ingresso Darsena del porto, vicino la zona del Faro Biscari. Non si registrano, al momento, rallentamenti nella circolazione stradale e nell’ingresso al porto.

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