Cronaca

Tragedia a Mestre, imprenditore soccorre due bimbi sul bus: “La gente faceva foto”

L’imprenditore kosovaro che ha soccorso due bimbi sul bus precipitato a Mestre ha raccontato quei tragici momenti: “La gente faceva foto”. Il coraggioso titolare di un bar nei pressi del luogo dove è avvenuto l’incidente mortale ha attraversato i binari di corsa, ha scavalcato le recinzioni per riuscire ad aiutare i malcapitati.

Mestre, imprenditore soccorre due bimbi sul bus: il racconto

Il coraggioso titolare di un bar nei pressi del luogo dove è avvenuto l’incidente mortale ha attraversato i binari di corsa, ha scavalcato le recinzioni per riuscire ad aiutare i malcapitati. Ma la cosa agghiacciante è che c’era gente “ferma in coda che faceva fotografie”.

Lo ha raccontato all’ANSA Bujar Bucai, cittadino di origine kosovara in Italia da 25 anni, titolare di un bar tra gli alberghi adiacenti la stazione ferroviaria: “Se vedete qualcuno – è il suo messaggio – date una mano, si tratta di salvare vite”.

“Stavo vicino alle vetrate parlando col mio socio e un fornitore – racconta – quando ho sentito un rumore e ho visto molta polvere da quella parte. Sono uscito di corsa, c’era un signore del Bangladesh con la bimba in braccio che voleva andare a soccorrere, io sono salito sulla prima recinzione, ho attraversato i binari, poi sono salito sull’ultimo traliccio del treno e ho saltato l’ultima muretta davanti al bus”. “Non c’era nessuno – precisa Bucai – gli altri soccorritori, gli africani, io non li ho visti, ma questo perché sono arrivato dall’altra parte e il bus era di traverso. Solo che sulla strada c’erano macchine in coda, e la gente che faceva foto. Io mi son messo a urlare che almeno non bloccassero la strada, perché dovevano arrivare i soccorsi”.

Il salvataggio di due bambini

Il coraggioso imprenditore è così riuscito a tirare fuori due bambini. “Due ragazzi ucraini – dice – che ho saputo che sono stati ricoverati a Treviso. Purtroppo hanno perso la mamma, e non so come stanno. Poi ho visto altre tre persone che sono riuscite a salvarsi da sole”. “Solo uno dei presenti dall’alto mi ha lanciato un estintore (forse l’autista del bus che era stato affiancato sul cavalcavia dal mezzo caduto, ndr) e l’ho usato. Poi sono arrivati la polizia, i vigili del fuoco, i carabinieri, tutti. Mi è sembrato che fosse passato un anno, e invece erano pochi minuti”. “Io non sono nessuno, ma un minimo uno lo può fare. Agli altri dico: se vedete un disastro del genere cercate di aiutare, quello non era un incidente normale, dove è giusto aspettare i professionisti, si trattava di salvare delle vite”. “Ho il desiderio di andare a trovare i due bimbi, spero stiano meglio”.

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