Cronaca

Incita all’odio raziale sui social, condannato a lavori socialmente utili: volontariato a favore dei migranti

Il caso è nato da una denuncia presentata dall'ex consigliera comunale milanese dem Sumaya Abdel Qader

Un ragazzo di 32 anni, che incitava all’odio raziale, è stato condannato ai lavori socialmente utili, focalizzati sul volontariato a favore dei migranti. Sui diversi social network, il ragazzo aveva condiviso molti post a contenuto razzista, contro il Papa, l’ex presidente americano Obama, scritte contro gli ebrei, per citarne alcuni.

Incita all’odio raziale sui social, condannato al volontariato a favore dei migranti

Dai post contro i migranti al volontariato con un’associazione che si occupa di accoglienza. Il Tribunale di Frosinone, davanti alla richiesta di messa alla prova avanzata da un 32enne del capoluogo ciociaro accusato di aver diffuso odio sui social, ha posto tre condizioni: presentare proprio su Facebook delle formali scuse alla ex consigliera comunale milanese dem Sumaya Abdel Qader, che con la sua denuncia ha fatto scattare le indagini, svolgere lavori di pubblica utilità presso un’associazione che si occupa dell’accoglienza dei migranti e fare una donazione simbolica sempre a favore di un’associazione impegnata negli aiuti ai profughi.

I post dell’impuntato

L’imputato in un post aveva auspicato che la consigliera del Pd venisse impiccata in piazza duomo, aveva pubblicato una foto di Auschwitz scrivendo che per lui era “l’unico centro di accoglienza per migranti“, aveva condiviso post a contenuto razzista e fascista e infine gli investigatori avevano anche trovato sui suoi telefoni e tablet altri post contro il Papa, l’ex presidente statunitense Barack Obama e l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, oltre a immagini di saluti romani, di Hitler e scritte inneggianti allo sterminio degli ebrei.

La denuncia

A distanza di cinque anni dalla denuncia di Sumaya Abdel Qader il 32enne è finito imputato, la ex consigliera ha specificato di non volersi costituire parte civile, volendo però le scuse, e il giudice Fiammetta Palmieri ha avviato l’iter per la messa alla prova, su cui deciderà a luglio. A patto però che il giovane accetti di fare volontariato a favore dei migranti dopo che tante volte li ha insultati sui social.

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