Dopo il servizio trasmesso da Report domenica 2 febbraio, sono scattate le indagini riguardanti l’Inter per stranezze nei bilanci e sponsorizzazioni fittizie. La società incaricata di monitorare il club nerazzurro ha evidenziato diverse irregolarità e, inoltre, sono emerse forti pressioni sull’ente di controllo per evitare possibili sanzioni sportive, come l’impossibilità di partecipare al campionato di Serie A.
Stranezze nei bilanci e sponsorizzazioni fittizie: indagini sull’Inter
L’Inter si ritrova nuovamente al centro dell’attenzione. Dopo il servizio trasmesso da “Report” la sera di domenica 2 febbraio, che ha messo in luce anomalie nei conti della società nerazzurra e le infiltrazioni della ‘ndrangheta tra gli ultras, anche di Milan e Juventus, sono emerse nuove indiscrezioni e si sono riaccese le discussioni, rendendo la situazione dell’Inter sempre più avvolta nel mistero.
Nell’ultima puntata di “Report” sono state rivelate operazioni finanziarie poco chiare legate a società riconducibili a Suning, la holding cinese che ha detenuto il controllo dell’Inter fino allo scorso anno, prima della vendita al fondo Oaktree.
La società incaricata di monitorare il club nerazzurro ha evidenziato diverse irregolarità e, inoltre, sono emerse forti pressioni sull’ente di controllo per evitare possibili sanzioni sportive, come l’impossibilità di partecipare al campionato di Serie A. Negli ultimi anni, sono state ottenute sponsorizzazioni fittizie nel tentativo di risanare un bilancio già di per sé disastroso. A complicare ulteriormente la situazione, un ex membro della Covisoc (l’ente preposto al controllo dei bilanci delle società calcistiche) ha denunciato le intense pressioni ricevute affinché la società nerazzurra non venisse esclusa dal campionato.
Il caso delle sponsorizzazioni fittizie e le dichiarazioni dell’ex membro della Covisoc
Negli anni, sarebbero stati registrati introiti per centinaia di milioni di euro che, in realtà, non erano legittimi. Si trattava di sponsorizzazioni fasulle, provenienti da aziende che non operavano nel settore dichiarato.
Una situazione di cui erano a conoscenza anche UEFA, FIGC e Covisoc, ma che non ha portato a nessuna azione concreta né a indagini. Gian Gaetano Bellavia, noto commercialista milanese ed esperto di diritto penale dell’economia, ha spiegato l’anomalia, evidenziando l’assenza di logica in queste sponsorizzazioni, che si rivelavano essere semplici trasferimenti di denaro finalizzati a migliorare il bilancio.
Anche la Covisoc era stata informata riguardo a questa situazione, ma il presidente Tommaso Miele aveva affermato che i controlli non avevano evidenziato alcuna anomalia. Ciò significava che l’Inter poteva iscriversi alla Serie A senza difficoltà. Tuttavia, questa affermazione si è rivelata non veritiera. Durante la trasmissione, è intervenuto un ex membro dell’organismo di controllo, il quale ha svelato che c’erano state pressioni a favore dei nerazzurri. L’uomo aveva segnalato più volte le irregolarità che avrebbero ostacolato l’iscrizione dei nerazzurri al campionato, ma nessuno ha preso provvedimenti.
“Subivo costanti pressioni ogni volta che esprimevo un’opinione. All’inizio mi dicevano: ‘Non hai capito, stai commettendo un errore’ e, nonostante le insistenze, alla fine capivo che c’era poco da fare. La pressione era palpabile; mi avvertivano: ‘Non mettere in difficoltà un sistema che sostiene molte persone’. Avevo segnalato le sponsorizzazioni dell’Inter alla procura federale, ma non si tratta solo dell’Inter.”
Le “emozioni” di La Russa e i “luoghi comuni” di Gravina
Tuttavia, ciò che suscita ancora più scalpore sono le affermazioni di Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica e noto tifoso interista, insieme a quelle del presidente della FIGC, Gabriele Gravina.
Ecco le parole di La Russa: “Questa non è una normale società a cui si può semplicemente dare e ricevere; le emozioni in gioco richiedono una gestione più attenta rispetto a qualsiasi realtà imprenditoriale.” A questa dichiarazione, il professor Bellavia risponde: “Detto da un giurista, mi sembra un’affermazione poco convincente. I bilanci non si redigono basandosi sulle emozioni.”
Ecco le parole del presidente federale Gravina: “Tutte le decisioni della Covisoc, impugnate presso organi terzi e statali come il Tar e il Consiglio di Stato, hanno sempre confermato la legittimità della Covisoc stessa. Per quanto riguarda Oaktree, si tratta di un malinteso comune, poiché spesso si confonde il debito del club con quello della società, ovvero con il soggetto titolare. Anche nel caso dell’Inter, si tratta di un altro fraintendimento. Il vero problema non è il debito in sé, ma la capacità di gestire le condizioni necessarie per onorarlo. I grandi club, oltre ai controlli che subiscono in Italia, sono anche soggetti ai controlli della UEFA per ottenere le licenze e partecipare ai tornei internazionali.”