Cronaca

India, fuga gas in una fabbrica: 7 morti tra cui bimbo

Almeno sette persone hanno perso la vita, tra cui un bambino, a causa di una fuga di gas avvenuta alle 2.30 di questa mattina, in una fabbrica chimica situata nel sud dell’India, nello stato dell’Andhra Pradesh, alla periferia della città costiera di Vishakhapatnam. Lo ha detto la polizia indiana, spiegando che centinaia di abitanti di almeno cinque villaggi vicini sono stati portati in ospedale con difficoltà respiratorie o irritazione agli occhi.

Fuga gas in fabbrica: 7 morti tra cui bimbo in India

Il commissario di polizia Rajeev K Meena ha spiegato che una nuvola di gas tossico si è diffusa in un raggio di almeno tre chilometri attorno alla fabbrica. Almeno 180 persone sono state ricoverate all’ospedale King George a Vishakhapatnam. La televisione ha mostrato donne e uomini svenuti per la strada, oltre ad animali con la schiuma alla bocca.

Le autorità hanno spiegato che la fabbrica appartiene alla compagnia sudcoreana LG Polymers. I medici hanno riferito che il gas inalato è lo stirene, una neurotossina in grado di immobilizzare una persona in pochi minuti. Ad alte concentrazioni può risultare letale.

Inchiesta

La fuga di gas è stata interrotta e sulle cause è stata aperta una inchiesta, ha spiegato Meena. Le autorità locali hanno chiesto ai cittadini di restare a casa e di utilizzare maschere o indumenti per coprirsi il viso nelle zone maggiormente colpite. Inoltre la polizia ha cercato di evacuare il maggior numero di persone possibile vicino alla fabbrica, passando di casa in casa.

La fabbrica era stata chiusa a fine marzo nel rispetto delle misure di lockdown messe in atto dal governo di Nuova Delhi per contenere la diffusione del coronavirus nel Paese, ma aveva riaperto i battenti ieri in seguito alla decisione di allentare le restrizioni.


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