L’ultimo report del sistema di monitoraggio RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) evidenzia un netto rallentamento nella curva epidemiologica di questa stagione influenzale, con un tasso di incidenza stabile in tutte le fasce di età, ad eccezione dei bambini sotto i cinque anni. Cosa rivelano questi dati sull’andamento dell’influenza per la stagione 2024-2025.
Forse abbiamo raggiunto il picco dell’influenza, ma una categoria è ancora molto colpita
Gli esperti lo avevano anticipato durante le festività natalizie e i dati recenti sembrano confermarlo: la stagione influenzale 2024-2025 potrebbe aver raggiunto il suo picco. Secondo l’ultimo aggiornamento del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella settimana dal 13 al 19 gennaio, il tasso di incidenza delle sindromi simil-influenzali è rimasto stabile, con un lieve aumento che ha fatto passare i casi da 14,4 per mille assistiti nella settimana precedente a 15.
Tuttavia, un gruppo anagrafico continua a essere particolarmente colpito: i bambini sotto i cinque anni. In questa fascia, infatti, l’incidenza è in forte crescita, arrivando a 34,2 casi per mille assistiti, un incremento di quasi dieci punti rispetto alla settimana precedente (25,3). I virus predominanti in questa stagione sono l’influenza A, nelle sue varianti H3N2 e H1N1, e l’influenza B.
Possibile picco stagionale
L’andamento dei dati fa pensare che il picco stagionale sia stato raggiunto. Il report di RespiVirNet ha infatti rilevato un cambio significativo tra la seconda e la terza settimana del 2025: dopo un “brusco aumento” dei casi tra la prima e la seconda settimana, dalla seconda alla terza l’incremento è stato minimo, un chiaro segnale che la curva potrebbe aver raggiunto il suo massimo. Inoltre, il report evidenzia che l’aumento si è concentrato principalmente nei bambini, mentre nelle altre fasce di età (giovani adulti e anziani) l’incidenza è rimasta stabile.
I sintomi dell’influenza
Un’altra caratteristica peculiare di questa stagione influenzale è la durata dei sintomi. Se normalmente la febbre dura da due a tre giorni, quest’anno la febbre può persistere per quattro o cinque giorni, anche a temperature elevate (fino a 39-39,5 gradi). Nonostante questi sintomi possano sembrare allarmanti, è fondamentale non ricorrere al fai-da-te per il trattamento dell’influenza.
Come sottolineato dal professor Bassetti, l’uso non corretto di antibiotici è un errore comune: l’influenza è causata da un virus, quindi gli antibiotici non sono efficaci. L’antipiretico, invece, può essere assunto solo quando la febbre supera i 38,5 gradi.
L’influenza sembra aver raggiunto il suo picco, ma il monitoraggio continuerà per capire se la curva continuerà a stabilizzarsi o se ci sarà un altro picco in futuro. È importante restare informati e seguire le raccomandazioni mediche, evitando trattamenti fai-da-te che potrebbero essere dannosi. La vaccinazione rimane la misura preventiva più efficace contro l’influenza.