Economia

Invalidità civile, boom di richieste: Inps in difficoltà

Invalidità civile, boom di richieste: Inps in difficoltà, perché deve smaltire entro un anno un milione di richieste presentate da cittadini in attesa della visita

Boom di richieste per invalidità civile e l’Inps va in difficoltà: ecco cosa succede. L’istituto deve smaltire entro un anno un milione di richieste presentate da cittadini in attesa della visita. L’arretrato si è accumulato a causa della pandemia da Covid, ma ci sono anche problemi strutturali: l’invecchiamento della popolazione e la carenza di personale medico. L’obiettivo è accentrare tutto sull’Inps, con più medici a disposizione, per uniformare i giudizi a ridurre i tempi di risposta.

Invalidità civile: Inps in difficoltà, che succede?

320mila persone sono in attesa della prima visita all’Inps, altre 860mila aspettano di essere chiamati dalle Asl. Cifre impressionanti. E per affrontare un’emergenza sono necessarie misure straordinarie. Per smaltire l’enorme mole di arretrato l’istituto di previdenza ha intenzione di allestire un hub a Roma (sullo stile di quello per le vaccinazioni). Ma non solo: sarà estesa la visita a distanza sulla base della documentazione inviata dai cittadini che aspirano al riconoscimento dell’invalidità civile.

Invalidità civile e invecchiamento della popolazione

Ma le misure straordinarie possono risolvere la questione fino a un certo punto. Perché la pandemia ha inciso, senza dubbio. Ma quello che pesa e che graverà sull’Inps da qui a i prossimi anni è l’invecchiamento della popolazione.

La pandemia ha provocato lo scorso anno la sospensione delle visite. Sospensione che è durata fino a novembre. Il blocco ha causato l’accumulo di 150mila pratiche. Nel 2021 ce ne saranno 650mila invece delle abituali 500mila. Il motivo? I tanti che avevano rinunciato ora stanno presentando la domanda.

Poco personale medico, i numeri dell’Inps

A oggi l’Inps non ha neppure l’organico adeguato per fa fronte a una massa così notevole di richieste. I numeri sono la fotografia evidente di una difficoltà:

  • 300 medici dipendenti
  • 1400 medici in convenzione (25 ore settimanali).

Dal prossimo anno ne entreranno in servizio altri 189. Ma sono pochi. Almeno per le visite di persona.

Con le cosiddette visite agli atti, limitandosi quindi alla sola documentazione, tutto diventa meno complicato (niente appuntamenti, orari, attese: una semplificazione completa della macchina organizzativa).

Ora solo il 25% delle visite è su base documentale. Si arriverà al 70/80%. Oltre all’hub romano, che avrà una funzione fondamentale: accentrerà le domande per poi inviarle ai nei centro medico-legali.

Invalidità civile: azzerare l’arretrato entro l’anno

L’obiettivo dichiarato è quello di azzerare le visite che si sono accumulate entro la fine dell’anno per ritornare ai tempi medi di attesa che erano la norma prima del covid: 120 giorni.

Non era poco, ma non era neppure un’attesa lunga un anno (e passa). Ma si punta a ridurre anche quei 120 giorni. Servono però soldi e medici.

Non è però solo una questione pratica. Il problema è anche di sostenibilità economica: questa gran molte di trattamenti per l’invalidità civile mette in difficoltà il sistema. C’è chi pensa che sarebbe opportuno legare l’invalidità civile al reddito. Ovvero concedere il beneficio solo a chi ne ha davvero bisogno.

Invalidità civile, tutti i trattamenti

L‘assegno di invalidità civile ammonta a 287,09 euro (per tredici mensilità). E viene concesso a chi ha capacità lavorative ridotte tra il 74 e il 99%. Viene erogato a chi ha un reddito personale non superiore a 4.931,29 euro.

Ma c’è anche la pensione di inabilità, che prevede una invalidità al 100%. Ha una soglia fissa di 16.982,49 euro l’anno. C’è infine l’indennità di accompagnamento, che prevede 522,30 euro per 12 mensilità (con inabilità al 100% e l’impossibilità di compiere i quotidiani gesti della vita). Viene riconosciuta a tutti, non dipende dal reddito.

Invalidità civile, dove l’Inps è autonoma

Ci sono più arretrati nei centri urbani e a Roma in particolare. Per ora l’Inps gestisce direttamente le procedure mediche per l’assegnazione dell’invalidità civile in queste regioni:

  • Lazio
  • Calabria
  • Basilicata
  • Campania (con l’esclusione di Napoli)
  • Alcune province di Friuli, Veneto e Sicilia.

L’altra grande mole di lavoro: le revisioni ogni tre anni

L’Inps si augura di accentrare tutte le visite (niente Asl, dunque), anche per avere giudizi più omogenei e tempi più ridotti per le decisioni. Ma c’è nel frattempo anche tutto un altro tipo di lavoro da effettuare, la revisione dell’invalidità civile: in tanti potrebbero non avere più diritto al trattamento. Queste visite di revisione sono disposte ogni tre anni, ed è un’altra enorme mole di lavoro.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio