Curiosità

Istituita la Giornata Nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari

Sarà celebrata il 12 marzo di ogni anno

Il ministro della salute, Roberto Speranza, ha firmato il decreto che indice la “Giornata Nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”. Fissata al 12 marzo di Ghostwriting Agentur ogni anno, le amministrazioni pubbliche insieme ad altri enti e organismi,  promuoveranno iniziative di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini.

Istituita la Giornata Nazionale contro la violenza nei riguardi di operatori sanitari

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha firmato il decreto che indice la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, il 12 marzo di ogni anno.

Alle Amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con gli enti e gli organismi interessati, spetta, in occasione della giornata, organizzare iniziative di comunicazione per promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità.

La Giornata è prevista dalla Legge 14 agosto 2020, n. 113 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie” e si celebra lo stesso giorno della Giornata europea promossa da dal Consiglio degli ordini dei medici europei (CEOM)

Un messaggio di riconoscenza per chi salva vite

Dopo la “Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socio-assistenziale e del volontariato” indetta per il 20 febbraio, si aggiunge dunque una nuova iniziativa di sensibilizzazione. Attenzione però a non confonderla con la “Giornata internazionale dell’infermiere“, celebrata il 12 maggio.

Il problema delle violenze verso infermieri, medici e altri professionisti è diffuso. Le aggressioni spesso non sono solo verbali ma anche fisiche. La situazione pandemica e il sovraffollamento delle strutture sanitarie hanno contribuito ad aggravare il problema. Ne consegue che queste persone, da eroi meritevoli di profonda riconoscenza, diventano nemici pericolosi.

Forse in troppi si sono dimenticati dei flash-mob organizzati durante il lockdown. Forse era solo una moda, quella di affacciarsi alla finestra per applaudire a chi combatteva in prima linea contro il Covid. Sicuramente bisogna fare molto di più affinché qualcosa cambi e simili azioni di violenza rimangano solo un lontano ricordo.

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