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Rifiuti nucleari, 67 aree idonee per il deposito delle scorie in Italia

In 7 regioni di Italia verranno depositati rifiuti nucleari: la mappa comune per comune dei depositi di rifiuti radioattivi in Italia

Il ministero dello Sviluppo e quello dell’Ambiente hanno dato via libera al deposito di rifiuti nucleari in Italia. Un via libera arrivato con il nulla osta che consente alla Sogin di pubblicare la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). Sono state individuate 7 Regioni potenzialmente idonee, ovvero Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia.

Rifiuti nucleari in Italia: individuate 7 regioni per il deposito

Il deposito dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività consentirà di conservarli in maniera definitiva.  La Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.


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I documenti pubblicati da Sogin sono frutto di “un lavoro coordinato congiuntamente dai due ministeri, atteso da molti anni – viene spiegato – che testimonia la forte assunzione di responsabilità da parte del governo su un tema, quello della gestione dei rifiuti radioattivi, che comporta anche per il Paese una procedura di infrazione europea: attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori, che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo”.

Dove verranno depositati i rifiuti radioattivi in Italia

Ecco la lista dei comuni potenzialmente candidati

Piemonte

  • Caluso (To)
  • Mazzè (To)
  • Rondissone (To)
  • Carmagnola (To)
  • Alessandria
  • Castelle (Al) o Monferrato (Al)
  • Quargnento (Al)
  • Fubine (Al)
  • Quargnento (Al)
  • Oviglio (Al)
  • Bosco Marengo (Al)
  • Frugarolo (Al)
  • Novi Ligure (Al)
  • Castelnuovo Bormida (Al)
  • Sezzadio (Al)

Toscana

  • Pienza (Si)
  • Trequanda (Si)
  • Campagna (Gr)

Lazio

  • Ischia di Castro (Vt)
  • Canino (Vt)
  • Cellere (Vt)
  • Ischia di Castro (Vt)
  • Montalto di Castro (Vt)
  • Canino (Vt)
  • Tessennano (Vt)
  • Tuscania (Vt)
  • Arlena di Castro (Vt)
  • Piansano (Vt)
  • Tuscania (Vt)
  • Piansano (Vt)
  • Tessennano (Vt)
  • Tarquinia (Vt)
  • Soriano nel Cimino (Vt)
  • Vasanello (Vt)
  • Vignanello (Vt)
  • Gallese (Vt)
  • Corchiano (Vt)

Basilicata

  • Genzano di Lucania
  • Matera
  • Irsina
  • Acerenza
  • Oppido Lucano
  • Bernalda
  • Montescaglioso
  • Montalbano Jonico 

Puglia

  • Gravina in Puglia
  • Altamura
  • Laterza

Sardegna

  • Siapiccia
  • Albagiara
  • Assolo
  • Mogorella
  • Usellus
  • Villa Sant’Antonio
  • Nuragus
  • Nurri
  • Genuri
  • Setzu
  • Turri (Su)
  • Pauli Arbarei (Su)
  • Tuili (Su)
  • Gergei (Su)
  • Las Plassas (Su)
  • Pauli Arbarei (Su)
  • Villamar (Su)
  • Mandas (Su)
  • Siurgus Donigala (Su)
  • Segariu (Su)
  • Guasila (Su)
  • Ortacesus (Su)

Sicilia

  • Trapani
  • Calatafimi-Segesta (Tp)
  • Castellana Sicula (Pa)
  • Petralia (Pa)
  • Butera (Cl)

Come vengono depositati i rifiuti radioattivi

Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito avrà “una struttura a matrioska”; all’interno ci saranno “90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle”, in cui “verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati”. In totale saranno “circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività” a essere ospitati.

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