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Il 3 agosto del 1924 muore lo scrittore e navigatore polacco Joseph Conrad, uno dei grandi maestri della prosa

Joseph Conrad (pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski) è uno scrittore e navigatore polacco naturalizzato inglese. Considerato uno dei più importanti scrittori moderni in lingua inglese, Conrad è stato capace, grazie a un ricchissimo linguaggio di ricreare in maniera magistrale atmosfere esotiche e riflettere i dubbi dell’animo umano nel confronto con terre selvagge. È universalmente riconosciuto come uno dei grandi maestri della prosa.

3 agosto 1924: ci lascia Joseph Conrad, scrittore e navigatore polacco

Figlio unico di Apollo Korzeniowski e della sua consorte Ewa Bobrowska, entrambi appartenenti a nobili famiglie polacche, Conrad nacque il 3 dicembre del 1857 a Berdyčiv, in Podolia, attualmente sita in Ucraina, una regione parte del Regno di Polonia fino al 1793 quando, con la seconda spartizione della Polonia, venne annessa alla Russia zarista. Il padre, scrittore, traduttore e attivista politico, conosciuto soprattutto per le tragedie patriottiche e per le traduzioni dall’inglese e dal francese di Shakespeare, Victor Hugo e Charles Dickens, incoraggiò il figlio a leggere molto in polacco e in francese, consiglio che Conrad seguì alla lettera.


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Nel 1861 il padre di Conrad venne arrestato dalle autorità zariste per aver aiutato a organizzare ciò che sarebbe diventata la Rivolta di gennaio del 1863-1864 e fu esiliato prima a Vologda poi a Chernihiv. La madre, sofferente di tubercolosi, morì nel 1865 e il padre iniziò a soffrire di una crisi depressiva e religiosa e morì quattro anni più tardi a Cracovia, lasciando Conrad orfano all’età di undici anni.

Il giovane venne affidato alle cure dello zio materno, Tadeusz Bobrowski, che si occupò della sua istruzione. Conrad ebbe problemi di salute e, non riuscendo a concludere gli studi, fu affidato a un precettore privato, con il quale fece anche alcuni viaggi. Sviluppò ben presto una vera passione per la vita di mare, ma lo zio riteneva che diventare un capitano di mare sarebbe stato un tradimento nei confronti dei genitori e non assecondò questa sua inclinazione. Nel momento in cui, però, il nipote corse il rischio di essere arruolato nell’esercito zarista, lo zio si prodigò per farlo partire per la Francia. Nel 1874 il giovane Conrad si presentò a Marsiglia con una lettera di raccomandazione per imbarcarsi su un brigantino diretto in Martinica.

Viaggi

Conrad ebbe una vita avventurosa, fu coinvolto nel commercio di armi e in cospirazioni politiche, episodi che in seguito descriverà nel suo romanzo The Arrow of Gold (La freccia d’oro), ed ebbe una disastrosa storia d’amore che lo gettò nella disperazione. Il viaggio verso le coste del Venezuela gli fornì materiale per il suo Nostromo. Il primo ufficiale di quel vascello, tale Dominique Cervoni, diventò il modello per la caratterizzazione di tanti marinai protagonisti dei suoi scritti.


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Nel 1876 si fermò per alcuni mesi a Parigi e qui condusse una vita da “bohémien”. Nel 1878, dopo aver perso al gioco la sua rendita annua, tentò il suicidio. Messo a tacere questo episodio (lo zio Tadeusz fece credere che le ferite fossero causa di un incidente di duello), Conrad prese servizio sulla sua prima nave britannica diretta a Costantinopoli. Fu una svolta per la sua vita: durante i lunghi viaggi che effettuò per la marina britannica, ebbe modo di imparare la lingua e prese familiarità con i classici della letteratura (Byron, Shakespeare, Carlyle, James).

Imparò quindi la lingua inglese piuttosto tardi, intorno ai vent’anni, ma la padroneggiò molto velocemente. Dopo aver effettuato i dovuti studi nautici, prestò servizio in qualità di Ufficiale di coperta e poi con il grado di Capitano su navi mercantili britanniche per un totale di sedici anni, effettuando viaggi in Estremo Oriente (Sumatra). Nel corso della sua vita di navigante fu a bordo di una nave che a seguito di un incendio naufragò, costringendo il futuro scrittore a passare più di dodici ore su una scialuppa di salvataggio. L’esperienza gli servì da spunto per il breve racconto Youth. Nel 1883 si imbarcò sul Narcissus a Bombay. Da quel viaggio prese ispirazione per il romanzo del 1897 Il negro del “Narciso”; a questo racconto Conrad premise una celebre prefazione, un vero e proprio manifesto letterario, che allora non gli venne pubblicato ma che resta senz’altro una delle più significative pagine del Conrad saggista. La prefazione inizia con queste parole: “Un’opera che aspiri, anche se umilmente, al rango di opera d’arte deve trovare la giustificazione alla propria pretesa in ogni singola frase”. La navigazione nell’arcipelago sud asiatico gli fornì anche materiale per i romanzi Lord Jim e Un reietto delle isole. Nel 1886 ottenne la cittadinanza britannica.

In Africa

Conrad ebbe sempre, fin dall’infanzia, il desiderio di visitare l’Africa, desiderio realizzato nel 1889 quando pianificò di raggiungere il Congo. Diventò capitano di un vascello a vapore diretto in quel paese. Le atrocità delle quali fu testimone e le sue esperienze vissute, non solo furono la materia del suo romanzo più famoso e ambiguo, Cuore di tenebra, ma cristallizzarono la sua visione della natura umana e le sue convinzioni in merito.


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Questi aspetti furono in un certo modo influenzati anche dal trauma emotivo del viaggio e dalla malattia cronica che qui contrasse (in Cuore di tenebra Conrad analizza i mali dell’imperialismo in Africa, che stravolge la realtà delle popolazioni indigene). Durante il viaggio diventò amico di Roger Casement, il cui resoconto dal Congo del 1904 descrive in modo dettagliato gli abusi sofferti dalle popolazioni indigene. La descrizione del viaggio di Marlow, il protagonista del romanzo, lungo il fiume Congo segue lo stesso itinerario di Conrad.

In quel periodo Conrad sviluppò una propria visione disturbata della natura del male. Le esperienze di solitudine nel mare, di corruzione e di mancanza di pietà da parte della natura convergono per formare una coerente e tetra visione del mondo. L’isolamento, l’illusione e la risoluzione senza rimorso delle conseguenze delle debolezze dei personaggi sono i fili che tengono uniti la maggior parte dei lavori dello scrittore. Il senso di solitudine nella sua vita di esilio trovarono voce nel breve racconto del 1901 Amy Foster.

Il romanziere

Nel 1894, all’età di trentasei anni, Conrad lasciò la vita di mare e si dedicò completamente alla scrittura; scrisse in lingua inglese. Il suo primo romanzo, La follia di Almayer, ambientato sulla costa orientale del Borneo, fu pubblicato nel 1895. Con il seguente, Un reietto delle isole (1896), gettò le fondamenta per la reputazione di romantico narratore di storie esotiche, un fraintendimento dei suoi scopi che lo avrebbe avvilito e frustrato per il resto della sua carriera.


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Nel 1896 sposò la ventiduenne inglese Jessie Emmeline George (nata il 22 febbraio 1873 in DulwichLondra e morta il 6 dicembre 1936 a Londra), che gli darà due figli, Borys Alfred (nato il 15 gennaio 1898 e morto il 13 novembre 1978) e John Alexander (nato il 2 agosto 1906 e morto il 10 ottobre 1982) ( Il successo finanziario però non arrise a Conrad, anche se una pensione di 100 sterline all’anno gli fece tirare il fiato e i collezionisti iniziarono a comperare i suoi manoscritti. La salute restò precaria per il resto dei suoi giorni ma continuò a lavorare senza sosta.

Ultimi anni e morte

Dopo aver viaggiato per alcuni anni, Conrad si stabilì con la moglie a Stanford-le-Hope, un villaggio sulla foce del Tamigi, nella contea dell’Essex. Infine passò gli ultimi anni della sua vita a Bishopsbourne, un villaggio che si trova nell’area naturalistica di Kent Downs, dove morì il 3 agosto del 1924 per arresto cardiaco. A quel tempo la sua casa si chiamava Oswalds, mentre ora porta il nome di Conrad Hall ed è adibita a sala comune del paese. Conrad è sepolto con la moglie nel cimitero di Canterbury, e sulla lapide è inciso il suo vero nome un po’ storpiato: Joseph Teador Conrad Korzeniowski.


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Nel 1924, l’anno stesso della morte, Conrad, che possedeva un blasone ereditario polacco, rifiutò l’offerta di entrare nell’ordine dei cavalieri inglesi (ordine non ereditario) da parte del primo ministro laburista Ramsay MacDonald.

I suoi romanzi Lord Jim, Nostromo, L’agente segreto e Sotto gli occhi dell’occidente sono tuttora molto letti ma il suo capolavoro resta il controverso Cuore di tenebra, racconto famoso anche per essere stato l’ispiratore della storia del film di Francis Ford Coppola Apocalypse Now, ambientato nel periodo della guerra del Vietnam.

 

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