Cronaca

La storia di Laila El Harim, l’operaia morta schiacciata da una fustellatrice

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Cosa sappiamo in merito alla storia di Laila El Harim, l‘operaia morta in provincia di Modena? Il dramma si è consumato martedì 3 agosto 2021 quando la donna, di 40 anni, ha perso la vita in un’azienda che si trova in via Panaria a Camposanto. Laila El Harim, la vittima, è rimasta incastrata in un macchinario, una fustellatrice. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e il personale del 118, ma purtroppo per la lavoratrice non c’era più nulla da fare.

Laila El Harim morta a Modena: cosa sappiamo dell’operaia, la storia

I carabinieri e la medicina del lavoro si sono subito occupati della ricostruzione dell’accaduto. La tragedia è avvenuta alla Bombonette di Camposanto, azienda che si occupa di packaging e lavorazione della carta. L’operaia è morta incastrata in una fustellatrice: la vittima lavorava in questa azienda da alcuni mesi. In Italia da diversi anni, Laila El Harim era originaria del Marocco: lascia una figlia di quattro anni e il compagno.


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Operaia morta a Modena, Laila El Harim aveva segnalato il guasto del macchinario

Com’è morta Laila El Harim, operaia deceduta a Modena dopo essere stata schiacciata dalla fustellatrice a cui lavorava alla Bombonette, azienda di packaging di Camposanto? La 40enne, stando a quanto emerso nelle ultime ore, avrebbe segnalato più volte il malfunzionamento del macchinario anche fotografandolo con il cellulare e utilizzando quelle immagini per descrivere il problema ai tecnici e ai suoi responsabili nel reparto.

Come spiegato da Repubblica, le foto sono state trovate sullo smartphone della donna e anche il suo compagno Manuele Altiero – con cui si sarebbe dovuta sposare il mese prossimo – ha confermato che gliene parlava di frequente: “Se ne lamentava spesso. Diceva che la fustellatrice si bloccava, che non andava. E spesso dovevano intervenire gli elettricisti” . Ora di quei guasti ricorrenti si dovrà occupare anche la Procura di Modena che ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale è indagato il legale rappresentante della fabbrica.

La mamma di Luana D’Orazio: “La morte di mia figlia non ha insegnato niente”

Sulla vicenda è intervenuta, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la signora Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, la 22enne morta il 3 maggio, risucchiata da un orditoio nell’azienda tessile di Montemurlo (Prato) dove lavorava. “Vedo che la morte di mia figlia non ha insegnato niente a nessuno. Sono rimasta malissimo perché si rinnova il mio dolore e penso a chi resta. Da tre mesi a questa parte non è cambiato proprio niente: non è possibile, questo è troppo. Così si distruggono le famiglie, sono ingiustizie che non devono succedere. Un controllo ai macchinari di queste fabbriche cosa costa ai datori di lavoro? Una vita umana non ne vale la pena? Se fosse successo ai loro figli, cosa hanno fatto al posto nostro?”.


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Operaia morta a Modena, parla il compagno di Laila El Harim

Parla Manuele Aliero, il compagno di Laila El Harim, l’operaia morta in provincia di Modena lo scorso 3 agosto mentre lavorava nell’azienda d’imballaggi Bombonette di Camposanto all’età di 40 anni. Il 39enne, anche lui operaio, ha raccontato di aver ricevuto una telefonata alle 9 di martedì: “Un mio ex datore di lavoro, socio dell’impresa dove un paio di mesi fa era stata assunta Laila. Non è riuscito a dirmelo chiaramente. Ma io ho capito tutto” taglia corto. Poi la corsa verso la sede della Bombonette, l’azienda di imballaggi dove Laila ha perso la vita, incastrata in una fustellatrice.

Sono entrato nel capanno, lei era coperta da un lenzuolo” racconta il compagno della vittima. La notizia che Laila non c’era più gli è stata data da un carabiniere all’ingresso: “Devo dirle che la sua compagna è morta per le conseguenze di un incidente dentro l’impianto, alla fustellatrice”.

Manuele e Laila si erano conosciuti dieci anni fa sul posto di lavoro. Da allora non si sono più lasciati. Stavano pianificando il matrimonio in Puglia, terra d’origine del padre di Manuele, per il prossimo giugno. “Il mese scorso le avevo regalato l’anello” racconta l’operaio. Nozze che avrebbero festeggiato insieme a Rania, la bimba di 5 anni nata dal loro amore. E con la quale sognavano di coronare un sogno: comprare una casa al mare. Ma progetti e sogni sono finiti con la vita di Laila in quella fustellatrice.

La notizia alla figlia

È stato proprio Manuele a dire alla sua bambina che la mamma è morta: “Ha preso una botta forte, è andata in cielo” ha detto alla piccola. Abbracciandola forte e a lungo.

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