Cronaca

Shock a Lampedusa: 30enne perde il bambino all’ottavo mese di gravidanza

Shock a Lampedusa dove una 30enne del posto ha perso il bambino che portava in grembo da 8 mesi. La donna, martedì 18 luglio, è stata due volte al Poliambulatorio dell’isola: nella prima occasione, alle 9 circa, è stata rassicurata dai medici. Ma dopo un’ora e mezza, la donna – che è anche consigliere comunale – ha fatto ritorno nella struttura sanitaria dove è stato accertato che i battiti cardiaci del piccolo erano lenti.

Shock a Lampedusa: 30enne perde il bambino all’ottavo mese di gravidanza

Con l’elisoccorso del 118, la lampedusana ha lasciato l’isola alle ore 13, quando forse era ormai troppo tardi. È stata trasferita all’ospedale “Civico” di Palermo dove i medici hanno accertato che il piccolo era morto. Una tragedia. L’ennesima che si verifica a Lampedusa dove, da gennaio, ci sono già stati tre casi analoghi. Francesco, il marito della donna e papà della creatura che non è venuta alla luce, adesso attende di acquisire le cartelle cliniche.

E non appena le avrà, denuncerà. “Non ci devono essere altri Giacomo, Fortunato e Alessandro che non sono riusciti a nascere – dice – . Se mia moglie fosse stata trasferita subito dopo il primo accesso al Poliambulatorio, forse mio figlio ci sarebbe ancora. Per i soccorsi dell’elicottero del 118, il protocollo prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti, malati o partorienti. Non è possibile che non vi siano attrezzature adeguate, e questo vale sia per i lampedusani che per i tanti migranti che sbarcano sulla nostra isola. Lampedusa è una realtà dove, in proporzione al numero di abitanti, ci sono più concepimenti che altrove. Solo che a Lampedusa non si nasce, lo si fa ad Agrigento o a Palermo”.

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