Scienza e Tecnologia

Il lato oscuro di Telegram: porno, armi, droga e pedofilia a portata di app

[titolo_paragrafo]Telegram e il mercato della droga[/titolo_paragrafo]

Ce n’è per tutti, anche per il mercato della droga. Gli spacciatori infatti sono riusciti a spostarsi dal Dark Web a social come Telegram e addirittura Whatsapp. In passato, i continui controlli da parte delle forze dell’ordine, avevano permesso a quest’ultima addirittura di prendere il controllo dei server e smantellare enormi sistemi di narcotraffico.

Le cose sono tuttavia peggiorate quando alcuni trafficanti hanno iniziato a vendere al propria merce sui programmi di Instant Messaging, tramite un semplice meccanismo: si parte da normali forum in cui viene postato l’indirizzo di una certa stanza, ad esempio su Telegram.

Quest’ultima, garantita dal sistema di crittografia, resta attiva per qualche ora o al massimo per alcuni giorni, dopodiché viene chiusa e si ricomincia da zero, tramite passaparola. In questo modo per le forze dell’ordine infiltrarsi o risalire la catena di comando è indubbiamente più difficile, ma non impossibile.

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