Cronaca

Lavoro irregolare: quasi 400 lavoratori irregolari in 6 alberghi tra la Romagna e il Trentino

Le indagini della Guarda di Finanza

Durante le indagini della Guardia di Finanza è emerso che in 6 alberghi, tra la Romagna ed il Trentino, hanno assunto lavoratori irregolari. Quasi 400 persone non sono in regola con i contratti. La lamentela è sempre la stessa: non si trovano stagionali a causa del reddito di cittadinanza. Al primo controllo della Guardia di Finanza si scopre che magari non si trovano lavoratori perché le condizioni offerte sono misere. Se non addirittura illegali.

Lavoratori irregolari tra Romagna e Trentino

Secondo quanto risulta dalle indagini delle Fiamme gialle e i funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rimini, c’era una vera e propria agenzia per il lavoro abusiva con sede legale a Potenza e sede operativa a Bellaria Igea Marina, nel Riminese. La società inviava lavoratori in sei strutture alberghiere: una di queste era a San Martino di Castrozza mentre quattro a Bellaria Igea Marina nel Riminese e una a San Mauro Pascoli in provincia di Forlì-Cesena.

L’operazione Free Job

Le indagini eseguite nel corso dell’operazione Free Job hanno fatto emergere, dietro un’apparente regolarità formale, un sistema di distacco di manodopera in violazione delle normative in materia di occupazione e mercato del lavoro che ha coinvolto, dal 2019 al 2021, ben 361 lavoratori.

I Finanzieri e gli Ispettori del Lavoro hanno accertato che la manodopera, sebbene regolarmente assunta dalla società potentina, veniva successivamente inviata ad altre quattro imprese operanti nel settore turistico-alberghiero, senza la stipula di contratti di appalto, svolgendo, di fatto, le attività di una Agenzia per il Lavoro, ma abusivamente.

Emerse altre irregolarità

Nel corso della stessa operazione sono emerse ulteriori irregolarità anche nella gestione dei lavoratori, per riposi settimanali non concessi ed ore prestate in più rispetto al contratto di lavoro, nonché per l’impiego di 13 lavoratori completamente “in nero”. Complessivamente sono state comminate sanzioni che possono arrivare ad un massimo di oltre 125 mila euro.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio