CronacaPolitica

Livorno, il locale che non vuole tra i clienti chi ha votato Giorgia Meloni: “Tenetevi quei soldi”

"Noi i soldi di chi l’ha votata NON si vogliono" scrivono i gestori dell'attività

Si chiama La Bua dell’Orate il locale di Livorno che vieta l’accesso agli elettori di Giorgia Meloni. La decisione è stata annunciata con un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del pub che si trova a Scali Novi Lena. “Noi i soldi di chi l’ha votata NON si vogliono” scrivono i gestori dell’attività, pur non facendo direttamente il nome della leader di Fratelli d’Italia.

Livorno, il locale La Bua dell’Orate non vuole gli elettori di Giorgia Meloni

“Siete gentilmente pregati di essere coerenti con il vostro voto e di non frequentare più il nostro baretto di Invertite/Deviate. Con amore, La Bua”. E c’è anche il post scriptum: “L’unica cosa che è deviata/invertita è il vostro cuore/cervello. VERGOGNA”. Ai microfoni de Il Tirreno, la titolare del locale, Romina Matarazzo, ha spiegato: “Non sono una persona che vive di politica o che può ritenersi un’esperta dell’argomento. Ma quando ho visto i risultati domenica sera non ci volevo credere. 


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Sapevo che la destra era molto favorita, ma fino all’ultimo speravo in un risultato diverso. Si tratta dell’Abc, dei diritti che ogni persona si merita di avere: con questo voto siamo tornati indietro dopo tanti anni di lotte e diritti conquistati”.

La decisione

La titolare aggiunge che “il nostro è un pub aperto a tutti, però non ospita chi invece vota Meloni, per me sono liberi di farlo. Infatti questa è solo una richiesta di coerenza, di non recarsi in un locale gestito da persone che la loro leader discrimina”. Matarazzo risponde alle accuse di discriminazione: “Io non ho proibito niente a nessuno, ho solo chiesto di essere coerenti con le proprie idee. Perché uno che ha votato Meloni, che discrimina gli omosessuali, dovrebbe esser ben accetto nel nostro locale? Poi di bar in città ce ne sono a centinaia, quindi ci sono alternative a volontà, mentre di leggi a salvaguardia della comunità omosessuale non ce ne sono e persone come me e la mia compagna non ci sentiamo tutelate”.

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