Cronaca

Lorenzo, morto di anoressia a 20 anni, il dolore dei genitori “Noi soli contro la malattia!”

Lorenzo Seminatore, morto di anoressia a 20 anni, il dolore dei genitori “Ci sono altre famiglie che stanno vivendo il nostro calvario. È inaccettabile che in un Paese come l’Italia non ci siano strutture pubbliche in grado di accogliere e curare ragazzi come nostro figlio”.

La storia di Lorenzo Seminatore, morto di anoressia a 20 anni

Lorenzo, 20enne di Torino, lottava contro l’anoressia da quando aveva 14 anni. Il giovane aveva inciso dei brani trap, la sua grande passione, e li aveva condivisi su Youtube, dove si faceva chiamare Once the Killer.



Il dolore

Lorenzo è morto il 3 febbraio a Torino, lasciando i suoi genitori, Fabio Seminatore e Francesca Lazzari, distrutti dal dolore. Ma raccontare la storia di questa ennesima vittima di una malattia subdola e ancora poco conosciuta è un modo per aiutare altri ragazzi, e altre famiglie, perchè la stessa disgrazia non capiti anche a loro.

“Ci sono altre famiglie che stanno vivendo il nostro calvario e sappiamo quanto ci si senta soli. Vogliamo scuotere la coscienza delle istituzioni, perché è inaccettabile che in un Paese come l’Italia non ci siano strutture pubbliche in grado di accogliere e curare ragazzi come nostro figlio. Negli ospedali si limitano a parcheggiarti in un reparto e a somministrare flebo per integrare il potassio. Poi ti rimandano a casa, fino al prossimo ricovero.

La voglia di morire

Il giovane aveva spiegato le sue motivazioni: aveva detto che il non mangiare lo avrebbe condotto alla morte, ed era questa l’unica ragione che lo spingeva a privarsi del cibo. Due anni dopo il ricovero in un centro terapeutico a Brusson, in Val d’Aosta, grazie al quale Lorenzo aveva ripreso peso e aveva ricomincitao a vivere, aveva preso il diploma e si era anche fidanzato. Ma la gioia è durata poco.

La fine

Ma la depressione aveva ripreso il sopravvento, e nessun ricovero riusciva e farlo riprendere: aveva 18 anni e quindi poteva firmare le dimissioni e rifiutare le cure. Un calvario, culminato con la tragica fine.

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