Lucio Dalla: le frasi piĆ¹ belle delle sue canzoni

Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 ā€“ Montreux, 1 marzo 2012) ĆØ considerato uno dei piĆ¹ importanti cantanti italiani. Autore inizialmente solo delle musiche, si ĆØ scoperto in una fase matura, anche paroliere e autore dei suoi testi.

Ecco una raccolta delle frasi piĆ¹ belle di Lucio Dalla tratte dalle sue canzoni.

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Le frasi piĆ¹ belle di Lucio Dalla

 

Lā€™impresa eccezionale, dammi retta, ĆØ essere normale.
(Disperato erotico stomp, 1977)

Eā€™ eterno anche un minuto, ogni bacio ricevuto
dalla gente che ho amato.
(Siamo Dei, 1980)

A modo mio avrei bisogno di sognare anchā€™io.
Una famiglia vera e propria non ce lā€™ho
e la mia casa ĆØ Piazza Grande,
a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho
(Piazza Grande, 1972)

A modo mio avrei bisogno di carezze anchā€™io.
Avrei bisogno di pregare Dio.
Ma la mia vita non la cambierĆ² mai mai,
a modo mio quel che sono lā€™ho voluto io
(Piazza Grande, 1972)

Poi la notte col suo silenzio regolare
quel silenzio che a volte sembra la morte
mi dĆ  il coraggio di parlare
e di dirti tranquillamente
di dirtelo finalmente che ti amo
e che di amarti non smetterĆ² mai
cosƬ adesso lo sai, cosƬ adesso lo saiā€¦
(ChissĆ  se lo sai, 1985)

Andare senza meta e vagare
per i paesi e le cittĆ 
sognare ad occhi aperti anche per ore
cosƬ incontrai la musica
per non lasciarla mai
e questa sƬ che ĆØ libertĆ 
(Zingaro, 2001)

Balla balla ballerino tutta la notte e al mattino
Non fermarti balla su una tavola fra due montagne
E se balli sulle onde del mare io ti vengo a cercare
Prendi il cielo con le mani vola in alto piĆ¹ degli aeroplani
Non fermarti sono pochi gli anni forse sono solo giorni
E stan finendo tutti in fretta e in fila
Non ce nā€™ĆØ uno che ritorni.
(Balla balla ballerino, 1980)

Ecco il mistero
Sotto un cielo di ferro e di gesso lā€™uomo riesce ad amare lo stesso
Ama davvero senza nessuna certezza
Che commozione che tenerezza
(Balla balla ballerino, 1980)

Caro amico ti scrivo cosƬ mi distraggo un poā€™
e siccome sei molto lontano piĆ¹ forte ti scriverĆ².
Da quando sei partito cā€™ĆØ una grossa novitĆ ,
lā€™anno vecchio ĆØ finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
(Lā€™anno che verrĆ , 1979)

La televisione ha detto che il nuovo anno
porterĆ  una trasformazione
e tutti quanti stiamo giĆ  aspettando
sarĆ  tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderĆ  dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarĆ  da mangiare e luce tutto lā€™anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi giĆ  lo fanno.
(Lā€™anno che verrĆ , 1979)

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
(Lā€™anno che verrĆ , 1979)

Telefonami tra ventā€™anni
Io adesso non so cosa dirti
Amore non so risponderti
E non ho voglia di capirti
(Telefonami tra ventā€™anni, 1980)

Impara il numero a memoria
poi riscrivilo sulla pelle
se telefoni tra ventā€™anni
butta i numeri fra le stelle
Alle porte dellā€™universo
un telefono suona ogni sera
sotto un cielo di tutte le stelle
di unā€™inquietante primavera.
(Telefonami tra ventā€™anni, 1980)

Anna come sono tante Anna permalosa
Anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa
se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia
Anna con le amiche
Anna che vorrebbe andar via
(Anna e Marco, 1979)

E la luna ĆØ una palla
ed il cielo ĆØ un biliardo
quante stelle nei flippers
sono piĆ¹ di un miliardo
marco dentro a un bar
non sa cosa farĆ 
poi cā€™ĆØ qualcuno che trova una moto
si puĆ² andare in cittĆ .
(Anna e Marco, 1979)

Ma lā€™america ĆØ lontana
dallā€™altra parte della luna
che li guarda e anche se ride
a vederla mette quasi paura
e la luna in un silenzio
ora si avvicina
con un mucchio di stelle
cade per strada.
(Anna e Marco, 1979)

Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
qualcuno li ha visti tornare
tenendosi per mano.
(Anna e Marco, 1979)

Un amore ĆØ un amore anche se non ha domani.
(Rispondimi, 1994)

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
Siamo angeli con le rughe un poā€™ feroci sugli zigomi
forse un poā€™ piĆ¹ stanchi ma piĆ¹ liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
(Vita, 1998)

Non so aspettarti piĆ¹ di tanto
Ogni minuto mi dĆ 
Lā€™istinto di cucire il tempo
E di portarti di qua
Ho un materasso di parole
Scritte apposta per te
E ti direi spegni la luce
Che il cielo cā€™ĆØ
(Canzone, 1996)

Io i miei occhi dai tuoi occhi
Non li staccherei mai
E adesso anzi io me li mangio
Tanto tu non lo sai.
(Canzone, 1996)

Canzone cercala se puoi
dille che non mi perda mai
vaā€™ per le strade e tra la gente
diglielo veramente
(Canzone, 1996)

Amore mio non devi stare in pena
Questa vita ĆØ una catena
Qualche volta fa un poā€™ male
Guarda come son tranquilla io
Anche se attraverso il bosco
Con lā€™aiuto del buon Dio
Stando sempre attenta al lupo.
(Attenti al lupo, 1996)

E noi due qui distesi a far lā€™amore
In mezzo a questo mare di cicale
Questo amore piccolo cosƬ ma tanto
Grande che mi sembra di volare
E piĆ¹ ci penso
PiĆ¹ non so aspettare
(Attenti al lupo, 1996)

Dice che era un bellā€™uomo
e veniva, veniva dal mare,
parlava unā€™altra lingua
perĆ² sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato,
lā€™ora piĆ¹ dolce
prima di essere ammazzato.
(4 marzo 1943, 1971)

E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo GesĆ¹ bambino.
(4 marzo 1943, 1971)

Qui dove il mare luccica e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento
un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto.
Te voglio bene assaje
ma tanto, tanto bene sai
ĆØ una catena ormai
che scioglie il sangue dintā€™e vene sai.
(Caruso, 1986)

Ma sƬ, ĆØ la vita che finisce ma lui non ci pensĆ² poi tanto
anzi si sentiva giĆ  felice e ricominciĆ² il suo canto
(Caruso, 1986)

Ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrĆ² piĆ¹ dolce anche la morte.
(Caruso, 1986)

Dove sono le tue mani
Aspettiamo che ritorni la luce
Di sentire una voce
Aspettiamo senza avere paura, domani.
(Futura, 1980)

Vorrei entrare dentro i fili di una radio
E volare sopra i tetti delle cittĆ 
Incontrare le espressioni dialettali
Mescolarmi con lā€™odore del caffĆØ
Fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono i giornali
E con la polvere dei sogni volare e volare
Al fresco delle stelle, anche piĆ¹ in lĆ 
(Le rondini, 1990)

Vorrei seguire ogni battito del mio cuore
Per capire cosa succede dentro
e cosā€™ĆØ che lo muove
Da dove viene ogni tanto questo strano dolore
Vorrei capire insomma che cosā€™ĆØ lā€™amore
Dovā€™ĆØ che si prende, dovā€™ĆØ che si dĆ 
(Le rondini, 1990)

Adesso apro la finestra
E volo fino al cielo
Metto le sue stelle
dentro a un sacco
E le spargo tutte intorno a te
(Le stelle nel sacco, 2003)

Vorrei essere il vestito che porterai
il rossetto che userai
vorrei sognarti come non ti ho sognato mai
ti incontro per strada e divento triste
perchĆØ poi penso che te ne andrai.
(Tu non mi basti mai, 1996)

Vorrei essere lā€™acqua della doccia che fai
le lenzuola del letto dove dormirai
lā€™hamburger di sabato sera che mangeraiā€¦
che mangerai
vorrei essere il motore della tua macchina
cosƬ di colpo mi accenderai.
(Tu non mi basti mai, 1996)

Debbo parlarti come non faccio mai
voglio sognarti come non ti sogno mai
essere lā€™anello che porterai
la spiaggia dove camminerai
lo specchio che ti guarda se lo guarderaiā€¦
(Tu non mi basti mai, 1996)

Nuvolari ĆØ bruno di colore, Nuvolari ha la maschera tagliente
Nuvolari ha la bocca sempre chiusa, di morire non gli importa niente
Corre se piove, corre dentro al sole
Tre piĆ¹ tre per lui fa sempre sette
Con lā€™alfa rossa fa quello che vuole
dentro al fuoco di cento saette!
(Nuvolari, 1976)

Io so che gli angeli sono milioni di milioni
e che non li vedi nei cieli ma tra gli uomini
sono i piĆ¹ poveri e i piĆ¹ soli
quelli presi tra le reti
(Se io fossi un angelo, 1985)

Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
Sposta la bottiglia e lasciami guardare
Se di tanti capelli, ci si puĆ² fidare.
(Cara, 1980)

Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni
e per i miei che sono cento
non cā€™ĆØ niente da capire,
basta sedersi ed ascoltare
perchƩ ho scritto una canzone
per ogni pentimento
e debbo stare attento
a non cadere nel vino
e finir dentro ai tuoi occhi,
se mi vieni piĆ¹ vicino
(Cara, 1980)

Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte
per paura degli automobilisti, dei linotipisti
siamo gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri,
e non abbiamo da mangiare,
come ĆØ profondo il mare,
come ĆØ profondo il mare
(Come ĆØ profondo il mare, 1977)

Certo chi comanda non ĆØ disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero ĆØ come lā€™oceano,
non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.
(Come ĆØ profondo il mare, 1977)

Una colomba segnata di sangue
vola dal cuore, cade per terra;
e la ragazza con i capelli
scuote la polvere della pietra
Poi trascinata dalla memoria
corre nei campi di Volterra,
rossi i covoni e bianco il mare
mentre il giorno divampa in fuoco
(La bambina, 1973)

Leva il tuo sorriso dalla strada
e fai passare la mia malinconia
e porta via gli stracci, i tuoi fianchi e quella
faccia da mambo
e quella falsa allegria per trasformare in sorriso
anche lā€™ultimo pianto
(Mambo, 1980)

Ma io ti cercherĆ²
anche da cosƬ lontano ti telefonerĆ²
In una sera buia sporca fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerĆ²
perchƩ vedi
Io credo che lā€™amore
ĆØ lā€™amore che ci salverĆ 
Vedi io credo che lā€™amore
ĆØ lā€™amore che ci salverĆ 
(Henna, 1993)

Ma anche la paura in fondo
mi dĆ  sempre un gusto stranoā€¦
Se ci fosse ancora mondo
sono pronto, dove andiamo?
(Itaca, 1971)

[Sulla canzone 4/3/1943] Ebbi subito la sensazione di aver fatto qualcosa di veramente grosso, mi commuovevo e per due anni mi sono sempre commosso ogni volta che la cantavo. Poi cominciai a cantarla in pubblico (ā€¦) da Bolzano a Palermo era uno scatenarsi di manifestazioni di consenso.

[Sulla canzone Piazza Grande] ƈ solo una canzone. Io non sono di quelli che hanno bisogno di sentirsi definire poeti, le canzoni non hanno a che vedere con la poesia, hanno una loro autonomia, sono frutto di un percorso loro, di una ricerca che ha una sua dignitĆ  e un suo posto nellā€™immaginario collettivo, nella memoria di tutti, credo sia stato riconosciuto anche questo.

[Sulla canzone Piazza Grande] La scrissi alle isole Tremiti nel ā€™71, poi la portai a Sanremo, ĆØ stata una canzone che ha avuto sempre piĆ¹ successo col tempo, lā€™argomento era aggregante, al di lĆ  della forma musicale, si prestava ad una fruizione popolare

Roversi mi ha insegnato cose ininsegnabili. Per partenogenesi, per osmosi, tirandomi da lontano delle freccine con la cerbottana, mi ha fatto capire delle cose che non avrei mai capito nĆ© a scuola nĆ© da solo nĆ© andando tre volte sul monte Sinai. Ho capito soprattutto lā€™organizzazione del pensiero della canzone, la parola, il segno, il senso, la forzaĀ»

[Sulla canzone Caruso] Eā€™ una canzone del cuore nata da un inaspettato e intenso viaggio a Sorrento.

A scuola andavo male preferivo andare in giro a suonare. A diciassette anni ero giĆ  a Roma a fare musica.

La fede cristiana ĆØ il mio unico punto fermo, ĆØ lā€™unica certezza che ho

La morte ĆØ solo lā€™inizio del secondo tempo.

Buonanotte, anima mia
adesso spengo la luce e cosƬ sia.
(Testo inciso sulla lapide del cantante, tratto dalla canzone Cara, 1980)

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