Inchiesta

La mafia siciliana: clan e famiglie piĆ¹ potenti in Sicilia

[titolo_paragrafo]Mafia a Ragusa[/titolo_paragrafo]

Il tessuto criminale della provincia di Ragusa resta connotato dalla coesistenza di organizzazioni riconducibili sia a Cosa nostra che alla stidda gelese. Per quanto concerne il semestre, si conferma lā€™attenzione delle locali organizzazioni criminali verso il settore dellā€™agroalimentare, anche in ragione dellā€™importanza che riveste, sul piano nazionale, il mercato ortofrutticolo di Vittoria (RG). Oltre alle tradizionali attivitĆ  illecite, la criminalitĆ  iblea ĆØ attiva anche nei settori dei centri scommesse e dei ā€œcompro oroā€, proliferati in maniera esponenziale e potenziali canali di riciclaggio.

Gli interessi nel settore degli stupefacenti rimangono comunque preminenti. Gli ingenti quantitativi sequestrati testimoniano, da un lato, la diffusione del fenomeno, dallā€™altro il coinvolgimento di gruppi locali, anche multietnici (con soggetti di nazionalitĆ  romena ed albanese), apparentemente non inseriti in piĆ¹ ampi contesti organizzati. Da segnalare anche il fenomeno delle associazioni criminali transnazionali finalizzate al favoreggiamento dellā€™immigrazione clandestina.

Tali consorterie, composte da soggetti stranieri (etiopi, egiziani, somali, siriani, eritrei, libici, etc.) e con una forte caratterizzazione etnica, risultano suddivise in ā€œcelluleā€, operanti sia nel territorio italiano che in altri Stati (africani, mediorientali ed europei); stabilmente connesse tra di loro, mantengono tuttavia una forte autonomia operativa nei rispettivi ambiti territoriali.

Scendendo nel dettaglio dellā€™architettura delle consorterie, lā€™accennata coesistenza, e la convivenza, di organizzazioni criminali riconducibili sia a Cosa nostra che alla stidda gelese, costituisce il tratto caratteristico della provincia iblea: Il gruppo stiddaro di maggior rilievo ĆØ quello dei DOMINANTE ā€“ CARBONARO, il cui capo storico, attualmente detenuto309, risulta essere stato sostituito, nella direzione della consorteria, da altri personaggi comunque dotati di notevole spessore criminale.


ragusa-mafia


Il sodalizio ĆØ stato, comunque, recentemente interessato dalle condanne definitive emesse in base alle risultanze dellā€™operazione ā€œAgnellino Terā€, laddove sono state comminate, a 7 soggetti, pene comprese fra i 14 e gli 8 anni, per reati in tema di traffico di stupefacenti. Significativo ĆØ risultato anche il sequestro, eseguito nel semestre, che ha colpito il patrimonio di un esponente di spicco del citato clan DOMINANTE-CARBONARO, per un valore di circa 45 milioni di euro.

Alla predetta organizzazione criminale si ĆØ da sempre contrapposta la famiglia PISCOPO di Vittoria, legata allā€™altra famiglia mafiosa nissena degli EMMANUELLO, che sembrerebbe soffrire della mancanza di figure di forte carisma criminale. Nel semestre in trattazione, Cosa nostra vittoriese ĆØ stata destinataria di unā€™ulteriore misura di custodia cautelare, che ha riguardato 3 soggetti accusati di traffico di stupefacenti e di associazione di tipo mafioso.

Nel comune di Scicli, la presenza di uno storico sodalizio stiddaro, i cui vertici sono stati condannati allā€™ergastolo, sarebbe stata sostituita dal gruppo MORMINA, riconducibile alla famiglia MAZZEI di Catania.

Per quanto attiene ai principali settori illeciti ed economico-criminali che interessano il territorio, si richiamano, in primo luogo, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, dove ĆØ marcata, anche se non esclusiva, la connotazione multietnica, con soggetti di origine albanese, marocchina, romena, o di aree dellā€™Africa sub-sahariana ben integrati nel tessuto criminale locale. ƈ quanto emerge da diverse attivitĆ  di indagine, che evidenziano lā€™esistenza di bande criminali il cui ambito dā€™azione resta circoscritto allo specifico settore delinquenziale, e non paiono riconducibili ad ambiti di tipo mafioso.

In tale contesto vanno, altresƬ, tenuti presenti i significativi sequestri di sostanze stupefacenti e delle coltivazioni illegali di cannabis. Come accennato in apertura del paragrafo, si conferma lā€™attenzione delle locali organizzazioni criminali, in specie quelle della stidda, verso il settore dellā€™agroalimentare, anche in ragione della presenza del mercato ortofrutticolo di Vittoria. In tale ambito, tutta la filiera della preparazione e lavorazione delle derrate alimentari, e dellā€™indotto che vi gravita intorno, sembra ricadere nelle mire dei sodalizi.

GiĆ  nel secondo semestre del 2017 le risultanze investigative hanno disvelato le estorsioni praticate nei confronti dei commercianti del settore ortofrutticolo e lā€™acquisizione di posizioni dominanti in tale comparto, avvalendosi della forza intimidatoria della Stidda vittoriese. Le attivitĆ  investigative condotte nel precedente semestre, pur avendo intaccato il tessuto mafioso che gravita attorno al mercato, non hanno, infatti, eliminato lā€™infiltrazione nellā€™ indotto, nel cui ambito sono stati registrati ulteriori atti di violenza finalizzati al controllo della filiera. A tal riguardo, rilevante appare anche il fenomeno della ā€œguardianiaā€, laddove ĆØ stata imposta in forma estorsiva.

Anche la provincia iblea ĆØ stata segnata dai tentativi di infiltrazione del tessuto politico ed amministrativo. In proposito, ĆØ emblematica lā€™operazione ā€œExit Pollā€, del settembre 2017, e la nomina di una Commissione, comprendente un ufficiale della DIA, per lā€™accesso presso il comune di Vittoria, alla quale ha fatto seguito lo scioglimento dellā€™amministrazione comunale per infiltrazioni e condizionamenti mafiosi. Uno specifico approfondimento meritano i rapporti tra i sodalizi stranieri e le mafie italiane. Anche per il semestre in esame si riscontra, infatti, la presenza nel territorio di soggetti di diversa nazionalitĆ , principalmente dediti a furti, rapine, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e del lavoro nero, commercio di prodotti contraffatti.

Questi si sarebbero consociati anche con criminali locali per ottenere una sorta di placet o di protezione. Vi ĆØ, poi, una esigua percentuale di soggetti appartenenti ad organizzazioni criminali nate in territorio estero che sono arrivati, in vario modo, in Italia, che fungono da trait dā€™union con i sodalizi operanti nei Paesi dā€™origine. In capo a questi gruppi ruotano interessi connessi ai traffici di stupefacenti, di armi e di prodotti petroliferi, ma anche alla tratta di esseri umani ed al riciclaggio di denaro trasferito illecitamente verso le aree di origine. Per quanto concerne la tratta di esseri umani, si segnala unā€™operazione che ha portato allā€™arresto di 5 cittadini romeni, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani.

Lā€™indagine, scaturita dalla denuncia di una delle vittime, ha disvelato i maltrattamenti subiti da cittadini romeni attratti in Italia con false promesse da un gruppo di connazionali, e poi sfruttati, come schiavi, nel lavori dei campi. Deve ritenersi che, anche per una sorta di controllo e monitoraggio del territorio, le mafie locali mantengano la vigilanza sui traffici gestiti dai soggetti provenienti da altri Stati.

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Francesco Piccolo

Giornalista professionista, direttore del network L'Occhio che comprende le redazioni di Salerno, Napoli, Benevento, Caserta ed Avellino. Direttore anche di TuttoCalcioNews e di Occhio alla Sicurezza.

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