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Ultimo atto per il Maggiolino: stop alla produzione del modello iconico della Volkswagen

Il mitico Maggiolino della Volkswagen: dopo 80 anni di onorato servizio, giunge al capolinea. Stop alla produzione del leggendario modello che ha fatto la storia della casa automobilistica tedesca.

Stop alla produzione del Maggiolino in Messico

Oggi arriva lo stop definitivo alla produzione del Maggiolino. Dalle catene di montaggio della fabbrica messicana di Puebla, dove veniva prodotto, uscirà l’ultimo esemplare.

Dopo aver venduto oltre 21 milioni di pezzi e vissuto a cavallo tra due secoli di storia, e di vicende sociali, economiche ed industriali, è arrivato il momento di congedarsi.

Nato per volontà di Adolf Hitler, nel pieno del periodo nazista, con lo scopo di assicurare ai tedeschi un’auto a buon mercato, qualche tempo dopo, paradossalmente, è diventato un emblema della controcultura americana degli anni 70, molto amato dagli hippies, che lo consideravano una vera e proprio casa.

La storia dell’iconico modello

Il Maggiolino è sicuramente diventato un’icona senza tempo, grazie al suo inconfondibile design, con il suo muso schiacciato ed i fari tondi che assomigliano a due occhi teneri.

Al cinema è stato scelto come protagonista di una serie di film comici, con il nome di Herbie, conquistando generazioni di bambini con il suo look spiritoso e divertente.

Il padre fu un ingegnere austriaco di nome Ferdinand Porsche, ovvero il fondatore del leggendario marchio sportivo Porsche, che ricevette l’incarico, in piena epoca nazista, di progettare un auto che, secondo il Fuher, dovesse essere la “macchina del popolo”, in tedesco “volks wagen”.

L’auto doveva costare 1000 marchi tedeschi, ovvero 8 volte lo stipendio medio di un operaio in Germania.

Ferdinand Porsche aveva elaborato un progetto tecnico molto funzionale per il Maggiolino: scelse un motore boxer di 1,2 litri raffreddato ad aria, collocato sulla parte posteriore dell’abitacolo, così da ottenere un’abitabilità ottimale per 5 persone e un baule molto capiente.

Il nome Maggiolino arrivò successivamente, quasi trent’anni dopo, quando i pubblicitari della Volkswagen lo scelsero in riferimento alla forma tondeggiante del piccolo insetto, per rilanciare l’immagine di questo modello. Fu un successo clamoroso.

In tutto il Mondo scoppiò una vera e propria mania: negli Stati Uniti, il Maggiolino, in inglese Beetle, raggiunse picchi di vendita straordinari e assieme al pulmino Bulli divenne uno dei punti di riferimento della comunità Hippie degli anni 70.

Dopo una serie di restyling e rilanci in chiave moderna, è arrivato l’ultimo atto della sua gloriosa carriera.

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