Cronaca

Catania, anziani derisi e maltrattati nella casa di riposo Villa San Camillo

Le microspie piazzate nella casa di riposo hanno rivelato quello che accadeva nella struttura

Insulti, topi e addirittura la scabbia: una situazione di degrado e vessazioni a cui gli operatori di una casa di riposo della provincia di Catania costringevano a vivere gli ospiti, salvati dai Carabinieri dopo una lunga indagine, iniziata nel 2019.

Gli anziani della casa di riposo Villa San Camillo erano sottoposti a continui maltrattamenti, e lasciati in condizioni disumane, tra escrementi e sporcizia. Oltre alle persone regolarmente assunte, lavoravano in nero 11 dipendenti, tra cui 2 delle persone indagate, e alcune sono state denunciate per avere percepito illecitamente il reddito di cittadinanza.

Catania, maltrattamenti agli anziani della casa di riposo Villa San Camillo

“Schifoso, sporco, più schifo di te non ce n’e’, ora la lascio sulla sedia tutto sporco di pipì, come i porci”, è solo una delle tante frasi ingiuriose che intercettate dai Carabinieri nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla chiusura della casa di riposo Villa San Camillo, di Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, dove i 30 ospiti della struttura venivano maltrattati, insultati, e lasciati a loro stessi, senza pulizia nè assistenza sanitaria.

Le indagini

L’indagine è stata avviata dopo il sequestro di alcuni telefoni, avvenuto nel mese di luglio 2019: fra i cellulari sequestrati, in particolare, è stato controllato quello di una dipendente e nella memoria c’erano numerose foto, scattate nella casa di riposo tra marzo e giugno 2019, in cui erano visibili maltrattamenti.

Foto sconcertanti

C’è una foto in cui è evidente una piaga da decubito in una paziente ultrasettantenne, non adeguatamente curata e notevolmente peggiorata nel tempo. Nella struttura sarebbero stati presenti anche dei topi, e alcuni degli ospiti avevano contratto la scabbia.

Struttura sequestrata

Il gip ha così disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale, della durata di dodici mesi, nei confronti dell’amministratore della struttura, e il divieto temporaneo di esercitare la professione nelle case di riposo e strutture di assistenza per anziani, per nove mesi, nei confronti di tre dipendenti.

Lavoratori irregolari

Oltre alle persone regolarmente assunte, lavoravano in nero 11 dipendenti, tra cui 2 delle persone indagate, e alcune sono state denunciate per avere percepito illecitamente il reddito di cittadinanza.

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