Cronaca

Bimbi maltrattati all’asilo, maestre condannate a risarcire il Comune per danno di immagine

Maltrattamenti su bambini a Ravenna, nuova condanna per le maestre: dovranno risarcire il Comune per danni di immagine

Tre maestre condannate per maltrattamenti su bambini in un asilo della provincia di Ravenna dovranno risarcire anche il Comune. “È stato riconosciuto il danno d’immagine per una vicenda che ha screditato la reputazione di un servizio pubblico e di un’intera comunità educante”. Così la sindaca Paola Pula di Conselice, comune del Ravennate, ha commentato la sentenza civile del Tribunale di Ravenna di condanna al pagamento in totale di 70mila euro per tre ex maestre dell’asilo nido comunale ‘Mazzanti’ ritenute responsabili di maltrattamenti nei confronti di diversi bimbi.

Maltrattamenti su bambini a Ravenna, nuova condanna per le maestre

Si tratta dell’allora coordinatrice e di due educatrici ausiliarie condannate a rimborsare all’amministrazione locale 30 mila euro per il danno non patrimoniale e altri 40 mila per quello patrimoniale. “Ringrazio la segretaria comunale avvocato Margherita Morelli e l’avvocato Valerio Tallini per l’ottimo lavoro svolto – ha precisato la prima cittadina – Archiviamo definitivamente una vicenda che ha causato anni di sofferenza, prima di tutto ai bimbi coinvolti e alle loro famiglie“.

“Le somme incassate – ha concluso la sindaco – saranno destinate a un progetto per l’educazione all’aria aperta attraverso la progettazione ad hoc dei cortili delle scuole, a partire dai nidi e dalle scuole dell’infanzia”.

La vicenda

Secondo le indagini dei carabinieri, i maltrattamenti erano andati avanti dal 2006 al 2010: nel 2018 due delle ex maestre erano state condannate in via definitiva rispettivamente a 3 anni e a un anno e 6 mesi; la terza intanto aveva già patteggiato un anno e 8 mesi. Nel fascicolo penale compariva una quarta educatrice già referente per il Comune di Conselice e cioè non dipendente di una cooperativa di Faenza al contrario delle sue colleghe. Per lei l’accusa era di avere taciuto situazioni che conosceva.

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