Economia

Manovra 2022, tensione tra governo e sindacati: braccio di ferro sulle pensioni

Clima teso all'incontro tra governo e sindacati sulla Manovra 2022, in particolare sul nodo pensioni

Clima teso all’incontro tra governo e sindacati sulla Manovra 2022, in particolare sul nodo pensioni, con quello che fonti delle parti sociali definiscono “un braccio di ferro”. Al termine della riunione, durata circa due ore e mezza, le posizioni restano distanti e al momento non si profila un’intesa. Il premier Draghi ha lasciato il tavolo prima della conclusione “per un impegno”, spiega Palazzo Chigi.

Manovra 2022, tensione tra governo e sindacati: nodo pensioni

“L’incontro non è andato bene”, dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Sulle pensioni ci sono “solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria”. Poi annuncia che “il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate”. Smentita la notizia di un nuovo tavolo previsto per mercoledì. “Non ci vediamo domani – chiarisce Bombardieri -. Domani è previsto un incontro con i segretari del sindacato europeo e mondiale. Per domani non è previsto alcun incontro” con il governo sulla Manovra.

Landini: “Senza risposte dal governo, valuteremo mobilitazioni”

Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, “con 600 milioni non fai una riforma degna di questo nome”. “Il governo ha ribadito che giovedì approverà in Cdm la Manovra e che questo è il perimetro. Valuteremo cosa deciderà, quello che abbiamo detto è chiaro: se si andrà in una certa direzione bene, se vogliono confrontarsi con noi bene, sennò valuteremo unitariamente con Cisl e Uil cosa fare”.

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