Politica

Manovra 2022: cosa cambia per pensioni, reddito di cittadinanza e tasse

Interventi onerosi e decisamente problematici per Draghi alle prese con una coperta decisamente corta

Il rifinanziamento del reddito di cittadinanza e le pensioni, con l’anticipo dell’età pensionabile, restano i punti caldi della nuova manovra 2022 che vedrà oggi a palazzo Chigi il primo vero momento di confronto con la stesura del Documento programmatico di bilancio, atteso dall’Europa, che contiene l’architrave della manovra e spiega l’impatto delle misure sui conti pubblici e sulla crescita.

Pensioni, reddito di cittadinanza e tasse al centro della Manovra 2022

Nella cabina di regia che si è tenuta a Palazzo Chigi prima del consiglio dei ministri (convocato alle 16:30) il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha illustrato il Dpb che stanzia i fondi per ammortizzatori sociali, reddito di cittadinanza e i necessari interventi sulle pensioni in vista del superamento di Quota 100.

I numeri della manovra

Si tratta di interventi onerosi e decisamente problematici per il governo alle prese con una coperta decisamente corta (appena 23 miliardi di euro disponibili) e qualcosa necessariamente resterà fuori.

22 i miliardi di euro garantiti dall’extra deficit per finanziare 4 capitoli di spesa:

Cosa succederà al Reddito di cittadianza

Non verrà cancellato il reddito di cittadinanza come proclama il capo politico del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte che invece spiega che verrà modificato: “Coinvolgiamo le agenzie private (interinali, ndr), semplifichiamo l’accesso agli sgravi per le imprese che assumono i percettori del Reddito – spiega l’ex premier – introduciamo un meccanismo per incentivare i lavoratori ad accettare le offerte”.

Secondo quanto si apprende da fonti del governo il reddito di cittadinanza sarà ad ogni modo rivisto. Dal centrodestra è arrivato l’invito di applicare maggiori controlli nei confronti dei beneficiari e un deciso rafforzamento delle politiche attive

Pensioni, cosa cambia dopo la fine di quota 100

Dall’1 gennaio 2022 con la chiusura della sperimentazione di “quota 100”, davanti a lavoratrici e lavoratori ci sarà uno scalone di cinque anni per accedere alla pensione e pertanto sono allo studio l’introduzione di elementi di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. Sul tavolo c’è la proposta di “quota 102” propedeutica all’adozione di una riforma più complessiva tra due anni.

La quota 102 porterebbe ad uno scivolo previdenziale per i lavoratori che hanno adr esempio 63 anni di anziantià e 39 di contributi o 64 e 38.

Sempre gravoso è l’ampliamento della platea dei lavori gravosi ammessi all’Ape sociale, così come l’estensione del contratto di espansione che consente di andare in pensione fino a 5 anni prima per i lavoratori delle aziende fino a 100 dipendenti (limite che potrebbe essere ampliato a 50).

Il taglio delle tasse

Come spiegato dal responsabile economico di Italia Viva con la Manovra 2022 arriverà un taglio delle tasse per circa 8 miliardi di euro mentre ne sarebbero stati richiesti almeno 10 per il taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori anche dai ministri di forza Italia Mariastella Gelmini e Renato Brunetta.

Ammortizzatori sociali

Infine almeno 4 miliardi di euro dovrebbero essere stanziati per proteggere con la cassa integrazione anche le piccole imprese, come avvenuto in via straordinaria durante il Covid.

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