Economia

Manovra, pignoramento Fisco con accesso diretto sui conti correnti: cosa cambia

Una novità nella bozza della Manovra varata negli ultimi giorni dal Governo Meloni: il Fisco avrà accesso diretto ai conti correnti dei contribuenti debitori, per verificarne la disponibilità, prima del pignoramento. Ecco cosa cambia con la nuova legge di Governo.

Manovra, pignoramento Fisco: accesso diretto sui conti correnti

La norma prevede che, prima del pignoramento dei conti, l’agente della riscossione possa accedere tramite “collegamento telematico diretto sui conti correnti per verificarne la disponibilità”. La novità riguarda il pignoramento dei conti scoperti dalla consultazione dell’archivio dei rapporti finanziari.

Come funziona

L’agente della riscossione potrà, in fase stragiudiziale, accedere con “collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti” sui conti. Se dovessere emergere crediti del debitore nelle disponibilità di uno o più operatori finanziari l’agente notificherà “telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento“.

“La notifica dell’ordine di pagamento è effettuata, a pena di nullità, anche al debitore, con le modalità stabilite”, non oltre trenta giorni dalla notifica al terzo. Le soluzioni tecniche per l’accesso alle informazioni, si precisa nella norma, sono definite con un decreto del ministero dell’Economia.

Giorgia Meloni blocca la norma

Giorgia Meloni blocca la norma sul prelievo dai conti correnti. “Non se ne parla, questa norma non passa”: le parole della premier subito dopo aver letto la misura. Uno stop che arriva in serata, dopo il pressing della Lega ma anche di Forza Italia per modificare la misura.

Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio NON C’È la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali.” Scrive su Facebook la premier Meloni.

“Non ci sarà nessuna incursione nei conti correnti”, aveva assicurato Matteo Salvini mentre da Palazzo Chigi si spiegava che si trattava comunque solo di un’ottimizzazione di strumenti digitali già esistenti senza “alcun accesso diretto ai conti correnti da parte dell’Agenzia delle entrate per recuperare le imposte non pagate”.

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