Inchiesta

Mantenimento: niente piĆ¹ assegno di divorzio per l’ex moglie che non vuole fare nulla

Mantenimento: niente piĆ¹ assegno di divorzio per l’ex moglie che non vuole fare nulla. La donna dovrĆ  darsi da fare per cercare un lavoro.

Addio mantenimento se l’ex moglie ĆØ nullafacente

Importante novitĆ  nell’ambito del mantenimento: niente piĆ¹ assegno di divorzio all’ex moglie che non ha voglia di fare nulla. Se la donna non si dĆ  da fare per cercare un lavoro allora dovrĆ  dire addio al beneficio economico, il quale potrebbe dunque risultare ingiustificato. A stabilirlo sono i giudici.

Dunque, niente assegno divorzile allā€™ex coniuge che non ha un lavoro e non prova di essersi attivato per cercarlo, secondo le sue condizioni e nei limiti delle sue concrete possibilitĆ . Lo ha stabilito il Tribunale di Napoli in una recente sentenza richiamando lā€™orientamento giĆ  espresso dalla Corte di Cassazione in proposito: per avere diritto allā€™assegno bisogna dimostrare non solo lā€™inadeguatezza dei propri mezzi economici ma anche lā€™impossibilitĆ  di procurarseli per ragioni oggettive.

L’inadeguatezza dei mezzi

Inadeguatezza dei mezzi significa, secondo il tribunale napoletano, non autosufficienza economica, ed era questo il caso della signora 54 enne che aveva richiesto ai giudici la corresponsione dellā€™assegno da parte dellā€™ex marito (un medico con un reddito imponibile accertato di quasi 100 mila euro annui, successivamente ridotto per cambiamento di incarichi professionali e abbandono della docenza universitaria).

Ma questo, secondo i giudici napoletani, non basta: per evitare il Ā«rischio di creare rendite di posizioneĀ» occorre che lā€™ex coniuge ā€“ a meno che non sia assolutamente incapace a procurarsi mezzi economici ā€“ debba attivarsi nella ricerca di un lavoro. I giudici lo definiscono Ā«principio di autoresponsabilitĆ Ā» di ciascuno degli ex coniugi e si riportano allā€™insegnamento in proposito della Cassazione che giĆ  da tempo dice addio al mantenimento per la ex moglie che puĆ² lavorare.

La funzione dell’assegno divorzile

Ā«La funzione dellā€™assegno divorzile non ĆØ quella di ricostituire il tenore di vita coniugale, ma principalmente di assistere il coniuge privo incolpevolmente di mezzi adeguatiĀ», proclama unā€™altra e ancor piĆ¹ recente sentenza della Suprema Corte. Fin qui i principi generali; ma cosā€™era successo nel caso specifico e perchĆ© lā€™assegno ĆØ stato rifiutato?

Ecco come il Tribunale ha stabilito che la donna fosse in grado di lavorare ma non si era attivata per farlo: vero ĆØ che aveva piĆ¹ di 50 anni (unā€™etĆ  non facile per cercare un nuovo lavoro) ed era priva di fonti proprie di reddito, ma risultava che era iscritta allā€™UniversitĆ , facoltĆ  di medicina, ed era fuori corso da ben 24 anni. Inoltre ā€“ osservano i giudici Ā«non ha mai lavorato nĆ© ĆØ stato dedotto che abbia mai cercato lavoro, non essendo nemmeno iscritta al Collocamento provincialeĀ».

L’analisi di un caso specifico

Approfondendo lā€™esame sulla vita trascorsa dalla signora, i giudici rilevano che si sposĆ² quando era giĆ  da 11 anni fuori corso, mentre il marito era giĆ  a quel tempo un professionista affermato. E, soprattutto, nel corso del giudizio per ottenere lā€™assegno di mantenimento, la richiedente si ĆØ limitata a richiamare Ā«la propria condizione di ā€œstudentessa universitariaā€œ, senza nemmeno dedurre di aver ripreso gli studi e di aver fatto ulteriori esami o di avere cercato un inserimento nel mondo del lavoroĀ».

Strada chiusa dunque per ottenere lā€™assegno: durante tutto il periodo di 8 anni trascorsi dal momento della separazione coniugale, Ā«ĆØ rimasta inerte, senza alcun impegno alla conclusione degli studi universitari nĆ© alla ricerca di un lavoroĀ». E non ha fornito neanche la prova di aver contribuito, con la propria attivitĆ  familiare, allā€™accrescimento del patrimonio coniugale, permettendo al marito di dedicarsi maggiormente alla professione, o di aver rinunciato ella stessa a proprie aspirazioni lavorative per consentire al marito di realizzare le sue. Al contrario, lā€™ex marito ha dimostrato che lā€™intero apporto di beni patrimoniali e di mezzi economici proveniva da lui.

CosƬ la ā€œstudentessa maturaā€ che non era impossibilitata a lavorare, ma non si era mai attivata per farlo ha visto bocciata dal tribunale la sua richiesta di ottenere lā€™assegno divorzile, che nel suo caso ā€“ osservano i giudici napoletani ā€“ avrebbe costituito una Ā«rendita parassitariaĀ». Leggi anche quando spetta lā€™assegno divorzile e assegno di divorzio: diritto solo in 4 casi.

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