Cronaca

Maranello, al chiosco lite per le tigelle. “Conto da 845 euro”

Un altro conto pazzo, questa volta per le tigelle. Un conto salato che ha fatto scoppiare una lite a Maranello dove una comitiva di 20 persone circa avrebbe dovuto pagare euro per una cena a base di gnocco e tigelle. Una versione però smentita dal titolare del locale che assicura di non avere mai presentato un conto simile, ma bensì di 620 euro, poi scontati a 585 euro per placare l’insistenza, sconfinata nelle minacce, di questi clienti.

Maranello, conto pazzo per le tigelle: scoppia la lite al chiosco

I fatti risalgono alla serata di mercoledì 9 agosto e in queste ore sono diventati di dominio pubblico. C’è però una doppia versione dei fatti, con molti punti non in comune. C’è chi parla di 24 coperti di cui 11 bambini, chi di 25 persone tra le quali alcune minorenni che hanno consumato comunque pietanze in quantità simili ai genitori, almeno secondo la descrizione della titolare del locale.

Il conto salato per la cena a Maranello: quanto hanno pagato

La cena a base di gnocco e tigelle sarebbe costata 845 euro: una cifra ritenuta esosa dai clienti e che ha fatto surriscaldare gli animi. A quel punto si sarebbe giunti al compromesso di 585 euro, con uno sconto di 260 euro che, nella versione del gruppo, dimostrerebbe la cifra del tutto spropositata sparata in prima battuta. Anche il nuovo prezzo, però, non sarebbe andato giù ai commensali i quali avrebbero promesso di rivolgersi alla Guardia di Finanza per fare chiarezza sulla vicenda

La versione del locale

Parliamo di una storia surreale – spiega la titolare del locale al Corriere di Bologna -. Lo scontrino da 585 euro, con un coperto di 1,5 euro a testa, dettaglia voce per voce quanto è stato portato in tavola, dai taglieri di salume, alle bevande, passando per i cestini di gnocco e tigelle. Faccio presente che nel menù non è previsto gnocco e tigelle, ma lo prepariamo solo su richiesta e mercoledì sera lo abbiamo proposto, avendo avuto la prenotazione da altri tavoli. Parliamo comunque di una spesa finale di 23,5 euro a testa, non mi pare davvero eccessiva.

Del resto nessuno ha mai presentato un conto da 800 euro, quello iniziale era di 620, uno sconto proposto sui coperti dei minorenni per evitare sceneggiate. Basti pensare che una persona del gruppo ha addirittura minacciato di darmi fuoco al locale tanto che avevo pensato di contattare il 112. A questo punto comunque diventa una questione di principio, in tanti anni non ho mai vissuto una situazione simile e sono pronta a dare mandato al mio avvocato per difendermi dalla diffamazione ricevuta“.

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