Cronaca

Marche, la classe non si forma: disabile costretta a fare 180 km per andare a scuola | Acquaroli scrive a Bianchi

"Questa vicenda racconta una criticità che costantemente viviamo sui nostri territori, soprattutto quelli montani e colpiti dal sisma", ha scritto il presidente della Regione

Una studentessa disabile di 14 anni, che vive in uno dei comuni dell’Appennino marchigiano maggiormente colpiti dal sisma 2016, aveva scelto di iscriversi a un istituto superiore di Tolentino (Macerata). L’iscrizione, però, non è andata a buon fine perché, per ragioni numeriche, non sono state aperte le classi prime. La ragazza sarà quindi “costretta” a percorrere 180 chilometri al giorno, tra andata e ritorno, per frequentare la scuola dei suoi sogni a Civitanova Marche (Macerata).

Marche, la classe non si forma: disabile costretta a fare 180 km per andare a scuola

Della vicenda si sta occupando il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, che ha scritto al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per chiedergli di “verificare la possibilità di agire in deroga alla normativa”.

L’appello del presidente della Regione

Acquaroli ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook in cui ha annunciato di aver interessato della questione, insieme all’assessore Giorgia Latini, il ministro Bianchi. “Abbiamo scritto al ministro della Pubblica istruzione per sottolineare una vicenda che racconta una problematica che vivono le Regioni con aree interne e montane.

Comunità che annualmente vedono vacillare le scelte in materia scolastica e di diritto all’istruzione a causa di meri criteri matematici e numerici che non tengono conto delle particolarità dei nostri territori – ha scritto Acquaroli -.

Nello specifico, abbiamo raccontato al ministro la vicenda di uno studente minorenne, residente in uno dei comuni tra i più colpiti dal terremoto, che per motivazioni personali molto importanti ha scelto di iscriversi ad un istituto superiore di Tolentino“.

Aggiunge il ministro

Il ministro, che poi ha esposto la storia della ragazza, ha aggiunto: “Questa vicenda racconta una criticità che costantemente viviamo sui nostri territori, soprattutto quelli montani e colpiti dal sisma, dove ogni anno si lotta per garantire ai cittadini il minimo diritto allo studio e l’apertura delle classi.

Abbiamo chiesto al ministro di verificare la possibilità di agire in deroga alla normativa, in attesa che si possa giungere a breve a un intervento legislativo che sia più aderente alle reali esigenze locali dei territori. È incredibile che nel 2021 non sia garantito a tutti il diritto allo studio e in particolare alle fasce di popolazione più fragili”.

La mobilitazione dei sindaci

Al ministro Bianchi si sono rivolti anche i due sindaci interessati dal caso. “All’Ipia Frau di Tolentino, sezione moda, ci sono appena 12 iscrizioni e quindi la classe non avrebbe i requisiti numerici per formarsi. Se non fosse che c’è una deroga per i comuni del cratere sismico e quindi abbiamo tutte le carte in regola perché la classe si formi, contrariamente a quanto viene asserito dall’Ufficio scolastico regionale”, ha commentato il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, che promette di “andare fino in fondo alla vicenda”, così come il sindaco del Comune in cui risiede la studentessa.

“A una ragazzina con disabilità – affermano i due sindaci – non si può dire ‘Te ne vai a Civitanova Marche’. Così si rischia di negare a questa studentessa il suo diritto allo studio”. “Fino a 16 anni c’è l’obbligo scolastico. Cosa dobbiamo fare? Interessare il tribunale dei minori? Se necessario lo faremo”, aggiunge il primo cittadino del Comune dove risiede la quattordicenne.

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