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Marco Travaglio commenta il governo dei migliori: “arrivano i problemi”

Nel corso della puntata di Otto e Mezzo, Lilli Gruber intervista Marco Travaglio sul governo dei migliori

Nell’ultima puntata di Otto e Mezzo, programma televisivo in onda su La 7, Lilli Gruber ha intervistato Marco Travaglio, in merito alle ultime scelte del “governo dei migliori“. Il governo Draghi ha trascorso la settimana maggiormente impegnativa, da quando si è insidiato. I cittadini italiani si pongono domande sulla faccenda del vaccino AstraZeneca e sui nuovi sostegni.


Draghi

Che impressione ha fatto il governo Draghi? Il commento di Travaglio

Lilli Gruber apre l’intervista a Marco Travaglio puntualizzando il ritardo di circa tre ore del nuovo governo, in merito al decreto Sostegni. Poi, la conduttrice televisiva pone la prima domanda: quali sono le impressioni del governo Draghi?

La risposta di Travaglio: “Menomale che c’è lui, così nessuno polemizzerà sui ritardi. Il Mes abbiamo scoperto essere superfluo anche per Draghi. Menomale. Ci saremmo risparmiati un anno di rotture di scatole su questo Mes, che nessuno ha preso e quindi non prendiamo nemmeno noi”.

Travaglio commenta l’ultima settimana del governo dei migliori

Poi, dopo aver ironizzato, Travaglio incalza: “É stata una brutta settimana per questo governo. Direi che la sua conferenza stampa coincide con il ritorno sulla terra ferma, dopo un mese a volare nell’empireo, arrivano i problemi. Settimana nera per via di quella scelta tutt’altro che felice sulla sospensione, per settantadue ore, dei vaccini.

Il calo dei sondaggi. La gaffe, clamorosa, di togliere il rappresentante dell’Inail dal Cts e metterci uno che ha un modello previsto che non azzecca nessuna previsione. E adesso, una conferenza stampa per annunciare quello che lui stesso, molto onestamente, chiama condono”.

Commenta Travaglio “cosa c’entrano tasse e cartelle di dieci anni con i ristori per il Covid”?

Travaglio, durante l’intervista a Otto e Mezzo, continua a criticare la scelta del governo in merito alla disposizione dell’ultimo condono. E poi aggiunge: “si, ma sono tasse non pagate, cartelle non pagate dieci anni fa. E cosa c’entrano con i ristori per il Covid?

Chi ha pagato 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, anni fa, non aveva problema di Covid. Così come chi non ha pagato. Chi ha pagato, come al solito, fa la figura del fesso.

Tutto questo ritardo, poi, deriva dal fatto che la Lega voleva almeno 5mila, se non 10mila, come tetto massimo per quelle cartelle. Draghi ha provato a ridurre a 3mila, ma si è tornati a 5mila. Probabilmente Draghi se avesse potuto scegliere, per il debutto avrebbe scelto un momento migliore. Il decreto Sostegni è praticamente la fotocopia del decreto Ristori”.

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