Cronaca

Trapani: stretto il cerchio intorno al latitante Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro, partono le ricerche del boss latitante. Venti le perquisizioni da parte della Polizia in Sicilia

Sono partite le ricerche del boss Matteo Messina Denaro. La polizia sta eseguendo venti perquisizioni in Sicilia con l’obiettivo di individuare dove si nasconde il boss numero uno di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993.  Nei controlli, disposti dalla Dda di Palermo, sono impegnati circa 150 agenti delle squadre mobili di Palermo, Trapani e Agrigento, supportati dagli uomini del Servizio centrale operativo e dei reparti prevenzione crimine di Sicilia e Calabria.

Matteo Messina Denaro, partono le ricerche del boss: ecco dove lo stanno cercando

Le perquisizioni sono scattate in particolare nei confronti di una serie di soggetti sospettati di essere fiancheggiatori di Messina Denaro e di personaggi considerati vicini o contigui alle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine.

I poliziotti stanno operando a Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Partanna, Mazara del Vallo, Santa Margherita Belice e Roccamena (Palermo). Sono perquisizioni che si ripetono periodicamente sul territorio per cercare di cogliere qualche segnale nella rete che continua a proteggere il superlatitante condannato per le stragi Falcone, Borsellino, per le bombe di Firenze, Roma e Milano, è latitante ormai dal giugno 1993.

Le indagini

Al centro delle nuove verifiche, mafiosi e favoreggiatori già finiti nella rete delle indagini, ma anche insospettabili su cui adesso si concentra l’attenzione della polizia. La primula rossa di Castelvetrano non è ufficialmente il capo di Cosa nostra, ma è il padrino ormai simbolo dell’organizzazione mafiosa, negli anni Novanta era il pupillo di Salvatore Riina, il regista della stagione delle stragi.

Matteo Messina Denaro, il video esclusivo del Tg2

Le ultime immagini del boss mafioso Matteo Messina Denaro, il boss mafioso latitante dal 1993, riprese dalle telecamere di sicurezza posizionate in una strada ad Agrigento, sono state mostrate dal Tg2 nell’edizione delle 20.30.

Le immagini risalirebbero al 2009 e sono le uniche in possesso degli investigatori, da quando la ‘primula rossa’ è ricercato. Il video è in possesso degli investigatori della Direzione centrale anticrimine della Polizia. Nelle immagini, che durano pochi secondi e risalgono al dicembre del 2009, si vede un suv blu che percorre una strada sterrata in piena campagna.

A bordo ci sono due persone: l’autista e, sul sedile del passeggero, un uomo stempiato e con gli occhiali. Secondo investigatori e inquirenti, afferma il servizio, quell’uomo potrebbe essere proprio Matteo Messina Denaro.


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Le immagini

Le immagini, sostiene sempre il Tg2, sono state riprese da una telecamera di sicurezza a poche centinaia di metri dalla casa di Pietro Campo, boss della Valle dei Templi e fedelissimo del numero uno di cosa nostra che in quel periodo era protetto dalle famiglie agrigentine e, forse, stava andando proprio ad un incontro con i capi mafia locali.

Le ricerche

Sulle tracce del boss latitante Matteo Messina Denaro nei comuni della Valle del Belice e a Roccamena la Squadra mobile di Trapani, questa mattina, ha condotto diverse perquisizioni insieme alla Squadra mobile di Palermo e i Reparti prevenzione crimine di Sicilia e Calabria.

Oltre 150 poliziotti sono stati impegnati nell’imponente operazione nei luoghi dove il “boss” si avvale di una fitta rete di connivenze che continuano ad agevolare la sua latitanza. I 20 destinatari dei decreti di perquisizione di oggi, emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, sono sospettati di essere fiancheggiatori del latitante, per via dei loro trascorsi criminali o per la loro vicinanza alle famiglie mafiose trapanesi ed agrigentine.

L’operazione è stata coordinata dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Capo del mandamento di Castelvetrano, rappresentante indiscusso della mafia nella provincia di Trapani, risulta essere attualmente uno dei boss più potenti di tutta Cosa Nostra e ancora in libertà.



L’operazione di oggi ha interessato i centri di Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Partanna, Mazara del Vallo, Santa Margherita Belice e Roccamena, luoghi in cui Matteo Messina Denaro è nato e cresciuto e dove gli investigatori continuano incessantemente ad approfondire alla ricerca di elementi che possano condurli alla sua cattura.

Negli anni sono state diverse le operazioni di Polizia per stringere il cerchio intorno al boss, ricordiamo l’operazione “Ermes” con cui sono stati monitorati i passaggi di corrispondenza attribuita a Messina Denaro trasmessa da esponenti di spicco di Cosa Nostra del trapanese, a loro volta aiutati e sostenuti dalle famiglie agrigentine e l’operazione “Ruina”, del dicembre scorso, che ha fatto luce sulla rimodulazione dei tradizionali equilibri tra i mandamenti, interessati da una vera e propria disgregazione conseguenza delle sempre più determinanti attività di Polizia negli ultimi anni.

Sui territori interessati dall’operazione di oggi anche elicotteri del Reparto volo di Palermo, pattuglie munite di apparecchiature speciali e unità cinofile.

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