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Il 10 gennaio del 1959 nasce Maurizio Sarri: talentuoso allenatore di calcio italiano

La storia di Maurizio Sarri: da impiegato in banca a vincitore dell'Europa League: fino al Chelsea e la Juventus

Quella di Maurizio Sarri è una di quelle storie che spesso si sentono solo in America: la sua vita somiglia infatti al sogno americano e dimostra come sia possibile raggiungere l’obiettivo quando si è disposti a compiere grandi sacrifici.

Dalle “infime” categorie del calcio italiano alle grandi lotte per i titoli europei, il percorso di Sarri, infatti, è stato tutto in salita: ricco di passioni, cadute, riprese e grandi strategie.

10 gennaio 1959: nasce Maurizio Sarri, allenatore di calcio italiano

Maurizio Sarri nasce a Napoli il 10 gennaio 1959, ma il suo essere partenopeo ha breve durata: è infatti fortemente legato alle vicende lavorative di suo padre Amerigo. Il piccolo Maurizio cresce così in diversi luoghi, tra cui Castro (vicino Bergamo) e Faella (frazione al confine con la provincia di Arezzo). Fin da giovane milita in diverse squadre come calciatore dilettante, prima di scoprire che la sua vera attitudine è quella di allenare piuttosto che giocare.


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Sarri sulla panchina del Napoli nella stagione 2016-2017.

Per questo motivo, a nemmeno trent’anni di età decide di smettere di calcare il campo e diventare commissario tecnico; nello stesso periodo trova lavoro nella Banca Toscana, che all’epoca ha sede a Firenze, e per un certo periodo porta avanti entrambe le mansioni.

Gli anni della svolta

Nel 1999 arriva la svolta. Sarri è insofferente a quel lavoro d’ufficio e decide che è arrivato il momento di prendere una decisione coraggiosa: lascia così il lavoro in banca per dedicarsi completamente all’attività di allenatore.


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Sarri agli esordi da allenatore, nella stagione 1990-1991, nello spogliatoio dello Stia.

Se a molti può sembrare una scelta giusta (visti i risultati odierni), alcuni tra i suoi colleghi nel mondo del calcio non vedono di buon occhio questa decisione, addossandogli a distanza di tanti anni l’appellativo di “ex impiegato”.

Gli inizi: dalla prima divisione alla serie B

Nel momento in cui Sarri si ritrova ad essere allenatore a tempo pieno, ha in mano le redini del Tegoleto (Arezzo), ma il primo vero salto di qualità lo compie quando approda al Sansovino, squadra della cittadina di Monte San Savino in provincia di Arezzo.


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Sarri ai tempi del Sorrento.

Degno di nota è non tanto il blasone della squadra, quanto i risultati che riesce ad ottenere: in appena tre anni alla guida della squadra che gioca nel campionato d’eccellenza, riesce ad ottenere ben due promozioni, prima in serie D poi in serie C2, e la storica vittoria della Coppa Italia di serie D che ad oggi rappresenta l’unico trofeo nel palmarés dei bluarancio.

Terminata quest’esperienza rimane nella provincia aretina e approda alla Sangiovannese. Anche in questa occasione Maurizio Sarri riesce a brillare portando la squadra al secondo posto della serie C2, conquistando così la promozione in C1.

Dalla serie B alle massime competizioni

Maurizio Sarri viene notato per i grandi risultati che ottiene dovunque vada, e nell’anno dello scandalo di Calciopoli, nel 2006, ha la possibilità di poter allenare il Pescara in Serie B.


Maurizio Sarri


La squadra abruzzese da ormai due anni ottiene risultati pessimi in questa serie, salvo essere sistematicamente ripescata o salvata da vicissitudini legate alle altre squadre. Sarri riesce invece a salvare i biancocelesti finendo il campionato all’11esimo posto, dopo gli storici risultati ottenuti fuori casa contro Juventus e Napoli (entrambi conclusi sul 2-2).

Piccoli incidenti di percorso

Segue un periodo decisamente buio per Maurizio Sarri, con esperienze brevissime (come quella sulla panchina dell’Avellino), negative (esonerato dalla guida di Hellas Verona e Perugia) e da semplice traghettatore (con il Grosseto).


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Sarri ai tempi dell’Avellino.

Il tecnico di origini napoletane comprende che la terza serie non fa più per lui. Per questo motivo la dirigenza dell’Alessandria ha dovuto essere molto persuasiva per convincerlo a guidare la squadra piemontese: nonostante i guai societari riesce anche in questo caso a raggiungere grandi risultati a fine stagione.

All’Empoli

La svolta più importante della sua carriera arriva tornando in toscana, quando l’Empoli calcio ha bisogno di lui.


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L’inizio della stagione 2012/2013 non è delle migliori, ma grazie ad una favolosa rimonta, la classifica finale vede i toscani al quarto posto.

Riesce a far meglio l’anno successivo, dove con un secondo posto ottiene la tanto ambita promozione in Serie A. Sarri allena ancora sulla panchina empolese per un altro anno, dove ottiene la salvezza con quattro giornate di anticipo.

Al Napoli

Per la prima volta nella sua carriera Maurizio Sarri si ritrova sulle spalle una grande responsabilità: Aurelio De Laurentiis lo chiama infatti per sostituire sulla panchina del suo Napoli, per la stagione 2015/2016, il blasonatissimo Rafael Benitez.


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Il tecnico italiano sembra però non risentire troppo di questa pressione: al suo primo anno frantuma tutti i record della squadra partenopea, come il totale dei punti, dei goal fatti e subiti e delle vittorie stagionali. Nella sua squadra militano campioni quali Higuain e Insigne. Nonostante ciò riesce ad arrivare soltanto secondo alle spalle di una Juventus imbattibile.

L’anno successivo decide di gestire meglio le energie da dedicare in campionato per affrontare al meglio la Uefa Champions League.

Nonostante ciò il suo Napoli si piazza al terzo posto ma migliora ancora il suo ruolino personale in termini di punti e vittorie.


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L’anno successivo (nella stagione 2017/2018) torna ancora al secondo posto alle spalle della solita Juventus, migliorando di nuovo il record di punti e di vittorie della squadra del Napoli. Alla fine di questa stagione Maurizio Sarri decide di rescindere il contratto con il Napoli Calcio.

Maurizio Sarri in Inghilterra, al Chelsea

Neanche due mesi dopo viene convocato in Inghilterra: la dirigenza del Chelsea richiede la sua presenza sulla panchina dei Blues per la stagione 2018/2019. L’esperienza in terra inglese di Maurizio Sarri è segnata da molti alti e bassi: in Premier League non riesce a fare meglio di un terzo posto, staccatissimo dai citizens di Pep Guardiola, contro i quali perde anche la finale di Coppa di Lega.


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Sarri al Chelsea nel 2019.

Una grandissima rivincita attende però la squadra di Sarri: nella finale di Uefa Europa League riesce a portare a casa un 4-1 contro l’Arsenal vincendo così il suo primo trofeo internazionale. Nonostante questo trionfo, a fine stagione rescinde il contratto con la società inglese.

Alla guida della Juventus

Già da qualche tempo circolavano delle voci che hanno poi trovato una conferma ufficiale: Maurizio Sarri diviene il nuovo allenatore della Juventus per la stagione 2019/2020.


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Alla fine del mese di luglio 2020 il nuovo allenatore dei bianconeri porta la squadra e la società a vincere il nono scudetto consecutivo. Pochi giorni dopo l’assegnazione del titolo nazionale, tuttavia, arriva l’eliminazione dalla Champions League, evento che costa il posto a Sarri. A sostituirlo arriva immediatamente Andrea Pirlo.

Vita privata

Maurizio Sarri è felicemente sposato, e sua moglie è la donna che ha saputo tenere testa ai mille impegni del tecnico. Il suo nome è Marina Sarri, con cui l’allenatore condivide tutto (tranne il vizio del fumo!). Come riportato dal Corriere dello Sport, infatti, Sarri è un fumatore incallito, cosa arcinota alle panchine di tutta Italia.


Marina e Maurizio Sarri
Marina e Maurizio Sarri.

Sulla vita privata della famiglia Sarri vige una stretta cinta di riserbo, per volere dello stesso ct e consorte. I due non sono avvezzi al clamore del gossip, e hanno sempre preferito tenere un basso profilo malgrado le fisiologiche curiosità dei tifosi. La coppia ha avuto un figlio, Nicolè Sarri. Insieme alla madre, come si apprende da Repubblica, ha un’azienda di articoli da ufficio a Matassino (tra Firenze e Arezzo).

Nel marzo 2018 il rapper Anastasio gli dedica la canzone “Come Maurizio Sarri”.

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