Cronaca

Migranti, bimbo di 10 anni solo sulla Geo Barents: “Ha attraversato il deserto ed è stato nelle prigioni libiche”

Condé viene dalla Guinea ed è il più piccolo dei minori non accompagnati a bordo della Geo Barents

Tra i migranti a bordo della Geo Barents, c’era un bimbo di 10 anni completamente solo. Medici Senza Frontiere gli hanno dato un nome di fantasia, Condé. Il piccolo migrante è il più piccolo dei minori non accompagnati.

Migranti, bimbo di 10 anni solo sulla Geo Barents

La nave Geo Barents è attraccata questa mattina, 11 dicembre, nel porto di Salerno. A bordo sono tanti i minori, con o senza le loro famiglie. Tra questi l’équipe di Medici Senza Frontiere ha fatto notare la presenza del più piccolo migrante che ha viaggiato da solo. I volontari gli hanno dato un nome di fantasia per parlare di lui e della sua storia: Condé.

La storia del piccolo Condé

L’operatrice umanitaria di MSF a bordo della nave, Candida Lobes, ha raccontato:

“Ci ha raccontato di essere partito un anno fa, quando aveva 9 anni, con il fratello di 17 anni; sono passati per il Niger e poi per l’Algeria. A dieci anni ha già vissuto la traversata del deserto per diversi giorni, ha già vissuto un’intercettazione in mare dalla guardia costiera libica e ha già vissuto una permanenza nelle prigioni libiche, nei centri di detenzione. Ci ha raccontato infatti che qualche mese fa ha provato a traversare col fratello ma sono stati intercettati e portati in un centro di detenzione in Libia dove sono rimasti tre settimane”.

Una volta usciti, i genitori hanno potuto mandargli i soldi per pagare il viaggio di uno solo, ed essendo lui più piccolo il viaggio costava di meno” prosegue Lobes. “Quindi il fratello ha deciso di dargli una speranza e far partire lui. Vorrebbe raggiungere suo fratello maggiore che è in Francia“.

La capacità di questo bambino di badare a se stesso è incredibile” dice l’operatrice di MSF, “è sconcertante. Quando gioca con gli altri bambini ci si rende conto che appunto è un bambino anche lui, ma altrimenti ha la stessa capacità di badare a se stesso di un adulto. Quando lo abbiamo trovato sul gommone in cui viaggiava, chiaramente era molto spaventato e piangeva, ma da quando è salito in nave non ha mai più pianto, non ha mai chiesto aiuto, è autonomo in tutto, è un piccolo adulto che ha passato esperienze talmente forti, talmente intense, e ha visto tanta violenza, come a molti adulti non succederà mai. Speriamo che riceva tutta l’assistenza di cui ha bisogno e che possa ritrovare al più presto sia il fratello che è in Francia sia l’altro fratello che è rimasto in Libia”.

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