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Mike Tyson, la confessione choc: “Usavo un pene finto e le urine dei miei figli per eludere l’antidoping”

Confessione choc per Mike Tyson, ex leggenda del pugilato. Intervistato da ESPN, l’ex campione dei pesi massimi ha rivelato di aver utilizzato le urine dei figli per superare i test antidoping. A chi gli domanda come facesse, Iron Mike ha dichiarato di essersi avvalso di un pene finto. “La maggior parte degli uomini si sente a disagio quando mostri il pene, quindi si voltavano sempre e io potevo ricorrere a questo trucco”.

Mike Tyson e l’escamotage del pene finto

Lo stratagemma si rendeva necessario in quanto, prima degli incontri, il 53enne pugile nato a Brooklyn era solito fare uso di cocaina. Lui stesso ha rivelato questo triste retroscena nella sua autobiografia, un’opera che ha fatto scandalo per le ammissioni legate all’assunzione di stupefacenti, all’abuso di alcol, alle violenze gratuite e per uno stile di vita talmente dissennato da averlo portato a dilapidare qualcosa come 300 milioni di dollari.

Il kit del falso pene

La sua non sarebbe però una confessione del tutto inedita. Già nel 2013 aveva accennato a questa circostanza, ribadendo come fosse relativamente semplice trovare sul web il kit del falso pene chiamato Whizzinator. E per non avere problemi in sede di controlli, la miglior strada percorribile era quella dell’urina dei figli, che si portava sempre dietro per farla franca. Quella della moglie avrebbe potuto destare troppi sospetti e, anzi, sarebbe stata proprio lei a farlo desistere in quanto, dai risultati, avrebbero potuto dedurre che la leggenda della boxe era sorprendentemente incinto.

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