Cronaca

“Quando veniva da me non portava mai Diana”, la rivelazione del compagno di Alessia Pifferi

"Mi ha sempre mentito, e non portava mai la figlia da me”, ha detto l’uomo durante l’interrogatorio

Il compagno di Alessia Pifferi, la madre di Diana la bimba morta di stenti chiusa in un appartamento a Milano, ha fatto una rivelazione sconvolgente. “Mi ha sempre mentito, e non portava mai la figlia da me”, ha detto l’uomo durante l’interrogatorio.

Milano, la rivelazione del compagno di Alessia Pifferi

Mi ha sempre mentito. Alessia non mi ha mai detto che stava aspettando una bambina, l’ho scoperto il giorno in cui ha partorito. A casa mia”. Il compagno della Bergamasca avrebbe rivelato nuovi particolati durante l’interrogatorio.

“Mi ha mentito”

Ha parlato per la prima volta agli inquirenti. La madre della bimba di 18 mesi morta di stenti dopo essere stata lasciata chiusa in casa a Milano per una settimana, era proprio con lui in quei giorni. Da qualche mese aveva una relazione con il 58enne di Legge ascoltato nei giorni scorsi.

Così l’uomo ha raccontato la cruenta verità: “Quando veniva qui da me Alessia era sempre sola, senza Diana. Premetto che a me avrebbe fatto piacere vederla, ma lei diceva che almeno così respirava un po’”.

La relazione

I due si sono conosciuti, secondo il racconto, su un sito d’incontri. La relazione inizia nell’agosto del 2020 con “alti e bassi”. Tra cui la gravidanza a sorpresa della 37enne, incinta di un altro uomo.

“Avevo il sospetto che fosse incinta, data l’assenza del ciclo mestruale e la pancia che aumentava sempre più”. Ma negava per il timore che la relazione finisse finché negare era diventato impossibile e Diana è venuta al mondo proprio nell’appartamento del compagno. “Mi ha detto che nemmeno lei sapeva di essere incinta. Non so chi sia il padre”. I due si erano lasciati ma poi il riavvicinamento.

Il riavvicinamento

L’uomo, spesso a Milano per lavoro, va a trovare Alessia e la sua piccola. Il contrario non avviene mai: quando Alessia va nella Bergamasca da lui, è sempre da sola. Anche quel terribile 14 luglio, il primo giorno della lunga agonia di Diana.

“Mi aveva detto che la bambina era con la sorella”, ripete l’uomo. La versione, del resto, era sempre quella: “Mi diceva che era con la sorella, o con la baby-sitter”. Quando gli viene chiesto se abbia mai assistito a chiamate tra lei e la sorella o fantomatica baby-sitter, il 58enne non ha dubbi: “No, mai”.

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