Cronaca

Milano, turista fa volare un drone in piazza Duomo: denuncia e maxi multa da 33mila euro

Il 41enne messicano ha alzato in volo il dispostivo sprovvisto delle autorizzazioni necessarie

Voleva tornare a casa con delle immagini aeree del Duomo di Milano e della piazza antistante, ma l’unica cosa che porterà con sé di ritorno dall’Italia è una multa di 33mila euro per aver violato il codice di navigazione aereo. Lo sfortunato protagonista della vicenda è un 41enne messicano: dopo aver alzato in volo il suo drone dal sagrato della cattedrale, è stato raggiunto e denunciato dai vigili del Nucelo Operativo Duomo, che hanno sequestrato il velivolo.

Le motivazioni della sanzione

Dal verbale delle forze dell’ordine è emerso che l’uomo era sprovvisto dei permessi di navigazione. Per la legge italiana infatti, un drone è a tutti gli effetti considerato un aeromobile e necessita dell’autorizzazione per poter volare. Inoltre, come spiegato dagli agenti all’ignaro turista, la zona del duomo di Milano è “zona rossa” e interdetta al volo per i droni.

Previsti fino a tre mesi di carcere

Nonostante la multa da migliaia di euro, il cittadino messicano può comunque dirsi fortunato: l’articolo 1231 del codice di navigazione prevede fino a tre mesi di reclusione per “inosservanza delle norme sulla sicurezza“.

Il terzo caso da inizio anno

Non è la prima volta che le forze dell’ordine si trovano a dover sanzionare simili infrazioni. Da inizio anno infatti sono tre i casi di cittadini ignari del divieto di volo che sono stati multati e denunciati. Il primo era stato un turista cinese, mentre lo scorso aprile una giovane americana era stata bloccata mentre registrava delle immagini in volo all’interno della Galleria Vittoro Emanuele.

L’avvocato: “Sanzione sproporzionata”

L’avvocato Andrea Loi, che assiste il turista messicano, non ci sta: pur riconoscendo l’irregolarità del gesto, parla di “sanzione spropositata, soprattutto perché siamo di fronte a un apparecchio che pesa poco più di 500 grammi ed è utilizzato come videocamera amatoriale”. Il legale contesta anche la mancanza di divieti e auspica la “messa in atto di un’adeguata campagna di sensibilizzazione con l’apposizione di cartelli multilingua”.

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