Cronaca

Mimmo Lucano, le motivazioni della condanna: “Reati commessi per garantirsi tranquillità economica”

Arrivano le motivazioni della condanna a Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace: il provvedimento è stato depositato oggi, venerdì 17 dicembre

Arrivano le motivazioni della condanna a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace:  “dopo aver realizzato l’encomiabile progetto inclusivo dei migranti, essendosi reso conto che gli importi che venivano elargiti dallo Stato per governare quel fenomeno erano più che sufficienti allo scopo, piuttosto che restituire ciò che veniva versato, aveva ben pensato di reinvestire in forma privata la gran parte di quelle risorse”.  Reati commessi per accrescere il prestigio personale e politico ma anche “per arricchimento personale»: sono durissimi gli argomenti con i quali il tribunale di Locri ha motivato la condanna in primo grado a 13 anni e 2 mesi contro l’ex sindaco. Il provvedimento è stato depositato oggi.

Mimmo Lucano, le motivazioni della condanna e la replica dell’ex sindaco

E anche la povertà ostentata dal primo cittadino sarebbe “mera apparenza”, come ha scritto il giudice Fulvio Accurso, estensore delle motivazioni. In contrasto con il “modello Riace” diventato famoso in tutto il mondo, dalla sentenza emerge un ritratto di segno totalmente opposto dell’uomo divenuto simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti.

“Ha strumentalizzato il sistema di accoglienza”

“Lucano… ha strumentalizzato il sistema dell’accoglienza a beneficio della sua immagine politica» scrive il giudice Accurso nel motivare la condanna. Un’organizzazione «tutt’altro che rudimentale, che rispettava regole precise a cui tutti si assoggettavano, permeata dal ruolo centrale, trainante e carismatico di Lucano il quale consentiva ai partecipi da lui prescelti di entrare nel cerchio rassicurante della sua protezione associativa, per poter conseguire illeciti profitti, attraverso i sofisticati meccanismi, collaudati negli anni e che ciascuno eseguiva fornendogli in cambio sostegno elettorale”.

Gli investimenti che Mimmo Lucano avrebbe fatto con i soldi del progetto di accoglienza per i migranti («l’acquisto di un frantoio e di numerosi beni immobili da destinare ad alberghi per l’accoglienza turistica»), «costituivano – ecco un passo del provvedimento – ad un tempo, una forma sicura di suo arricchimento personale, su cui egli sapeva di poter contare a fine carriera, per garantirsi una tranquillità economica che riteneva gli spettasse, sentendosi ormai stanco per quanto già realizzato in quello specifico settore, per come dallo stesso rivelato nel corso delle ambientali che sono state esaminate”.

La replica di Mimmo Lucano

Mimmo Lucano ha reagito con stupore alle pesanti motivazioni alla sua condanna: “Non mi aspettavo complimenti ma neanche che il Tribunale mi condannasse sulla base di cose non vere” ha detto l’ex sindaco. “Le risultanze del processo – ha aggiunto – dimostrano altro. È tutto molto strano. Dal processo non si evince per nulla l’interesse economico. Perché devo subire quest’aggressione mediatica basata su accuse infondate? Si infanga ancora una volta la mia immagine ma io non voglio che la gente abbia dubbi su di me. Aspetto di consultarmi con i miei avvocati per l’appello. Sono sicuro che dimostrerò la mia innocenza”.

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