Almanacco

Una carriera di successi e di mistero: la vita dell’iconica Mina Mazzini

Mina Mazzini, intramontabile nella sua bellezza, nella sua voce e nel suo spirito. Oggi, la diva compie 82 anni

Mina Mazzini, intramontabile nella sua bellezza, nella sua voce e nel suo spirito. Oggi, che compie 82 anni, ci dimostra come la sua totale assenza è in realtà una continua presenza; le sue canzoni continuano a riecheggiare nella nostra quotidianità, toccando intere generazioni.

Sono passati oltre 40 anni dall’ultima apparizione di Mina sul grande schermo eppure, per tutti la sua presenza resta costante, impercettibile a chi guarda solo attraverso gli occhi, eterea è la sua voce che continua a riecheggiare nei nostri cuori, nelle nostre menti e nei nostri canti.

Una voce, la sua, un po’ come il suo animo, immutabile nel tempo, che ha segnato e continua a segnare la nostra cultura.

Mina è passato, Mina è presente ed è anche il futuro.

Mina Mazzini: come è nata la Tigre di Cremona?

Anna Maria Mazzini, in arte semplicemente Mina, nasce il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio , Varese (Lombardia), ma i suoi genitori, il padre Giacomo Mazzini e la madre Regina Zoni, erano, in realtà, originari cremonesi.

Dopo qualche anno dalla nascita della piccola cantante, la famiglia Mazzini decide di ritornare a Cremona, città in cui Mina ha abitato durante i primi anni di carriera e che le ha fatto guadagnare il soprannome di Tigre di Cremona.

Ad avvicinarla alla musica è senza dubbio sua nonna Amelia, cantante lirica, che insiste affinché prenda lezioni di pianoforte, ma l’approccio allo studio di uno strumento, così come per lo studio scolastico, non è fatto per lei: la sua unica passione è cantare.

Mina: l’esordio

La prima esibizione avviene nel 1958, quando, sul palco della Bussola di Marina di Pietrasanta, canta Un’anima pura.

Mina la solitaria, dal carattere indomabile, perseverante, ma allo stesso stesso tempo sensibile e insicuro, abbandona il superfluo e si spinge in quello che sapeva fare meglio, cantare.

Fu lei a presentarsi come cantante dal gruppo musicale in voga in quel periodo, gli Happy Boys, il resto poi è storia, ma fu la sua dote innata e la sua risolutezza a farla rientrare in quello che possiamo definire background internazionale.

Il debutto vero e proprio avviene, il 23 settembre 1958 a Rivarolo del Re: gli Happy Boys si esibiscono alla serata finale della rassegna insieme a due cantanti famosi in quel periodo e reduci da una partecipazione sanremese, Natalino Otto e Flo Sandon’s. L’esibizione di Mina fu così grandiosa e coinvolgente che il pubblico chiese, a gran voce, il bis.

Mina: Baby Gate

Durante una delle tante serate in un locale di Castel Didone che Mina incontra David Matalon, discografico della Italdisc-Broadway. Il produttore, folgorato dalle grandi potenzialità della cantante, decide di inserirla nella sua casa discografica e le fa subito incidere quattro brani: due in inglese e con lo pseudonimo Baby Gate, Be Bop A Lula e When, e due in italiano con il nome di Mina, Non Partir e Malatia.

Il 1 dicembre 1958, Mina partecipa con il brano Proteggimi, alla serata inaugurale al Teatro Smeraldo, presentata da Corrado e avente come ospite d’onore Mike Bongiorno. Arriva seconda, ottenendo un successo travolgente.

Il debutto televisivo nella seguitissima trasmissione Lascia o raddoppia? condotta da Mike Bongiorno, avviene l’anno successivo con la canzone Nessuno, portata a Sanremo da Wilma De Angelis.

Lo pseudonimo Baby Gate viene abbandonato con l’ultimo 45 giri inciso Splish Splash, presentato il 29 agosto 1959 nel programma Buone vacanze.

Mina: la Tigre di Cremona, l’esperienza sanremese e il successo internazionale

Il 16 gennaio 1960 con Tintarella di luna, Mina raggiunge, per la prima volta, la prima posizione nelle classifiche italiane. Il brano, che ottenne un grandissimo successo anche all’estero, diventa un vero e proprio simbolo dell’epoca.



Presto le viene attribuito il soprannome con cui ancora oggi è nota anche fuori dai confini nazionali: la Tigre di Cremona.

Gli anni ’60 e ’61 della cantante, vengono segnati dall’esperienza sanremese: partecipa per la prima volta con il brano E’ vero, ma arriva solo ottava; ritorna l’anno seguente con Le mille bolle blu, ma arriva quinta, le sue aspettative vengono deluse anche questa volta dalla critica sanremese.



La canzone risultava troppo moderna per quel pubblico che concepì il suo gesto – ormai celebre – delle dita che scivolano sulla bocca ad ogni ritornello, come una mancanza di rispetto nei loro confronti.

In compenso però riceve numerose proposte televisive: è tra i protagonisti del film Urlatori alla sbarra, insieme ad Adriano Celentano; durante le sei puntate del programma televisivo Sentimentale, presenta Una zebra a pois e Briciole di baci; mentre a Canzonissima, si esibisce, nel corso delle varie puntate, con alcune tra le sue incisioni più importanti come Tintarella di luna e Il cielo in una stanza, la poetica canzone intimista, scritta da Gino Paoli.

Questa fu una vera e propria novità per la cantante che riuscì a trattare un tema così poco convenzionale, all’epoca, per una donna. Grazie a questa magistrale interpretatone, Mina fece comprendere la sua maturità: la sua voce poteva spaziare con qualsiasi testo, non solo con le canzoni più leggere e commerciali.



Sempre in quegli anni, riceve una forte notorietà anche all’estero, in paesi come la Spagna e il Giappone, inoltre dopo il suo rientro, nel 1961, la vediamo protagonista di Studio Uno, la popolare trasmissione televisiva dove si esibisce con i brani del suo recente repertorio.

Mina: la prima uscita dagli schermi e i lutti della cantante

La relazione osteggiata con l’attore già sposato, Corrado Pani, viene bandita dalla televisione di Stato che la allontana momentaneamente dagli schermi.

Passata la bufera rientra trionfalmente in televisione in una serie di spettacoli tra cui La fiera dei sogni dove presenta Città vuota, È inutile e L’uomo per me.



Ma i tormenti per Mina non finiscono lì, dopo la critica relazione, nel 1965, viene colpita da una grave tragedia: la morte del fratello Alfredo in un incidente stradale.

Nonostante questo enorme lutto in cui fa fatica a riprendersi, e che forse non si riprenderà mai, Mina si butta nel suo lavoro, tanto che nel 1968, per festeggiare i suoi primi 10 anni di carriera, ritorna in quel locale che l’aveva vista esibirsi per la prima volta, la Bussola. Ed è proprio qui che avviene la registrazione del suo primo album dal vivo che, per inciso, è anche il primo album live mai realizzato da una cantante italiana.

Proprio quando le cose sembrano essersi ristabilite avviene un altro incidente nella sua vita che spezza definitivamente quella felicità che tanto alienava: nel 1973, perde in uno scontro frontale il marito Virgilio Crocco, giornalista del Messaggero.

La sua ultima apparizioni televisiva viene anticipata nel 1974 il con il programma Mille Luci, presento insieme a Raffaella Carrà.

L’addio al grande schermo sembra essere anticipato con quella sigla finale del programma, Non gioco più, il cui testo sembra racchiudere tutto il malessere e la decisione definitiva della cantante.


“Non gioco più me ne vado
Non gioco più davvero
La vita è un letto sfatto
Io prendo quel che trovo
E lascio quel che prendo dietro me…!”


Dopo alcune esibizioni dal vivo, tra cui quella a Bussola per i suoi 20 anni di carriera con la registra del suo terzo e ultimo live (il secondo era uscito nel 1972), il 23 agosto 1978 Mina abbandona definitivamente la scena pubblica.

Mina: la voce inconfondibile e una vita lontano dai riflettori

Dopo l’uscita dai riflettori, la diva non perde i contatti con il suo pubblico, a esser presente però è solo il suo timbro, la sua voce, qualche comparsa nelle radio, le pubblicazioni dei suoi innumerevoli album – una conferma continua che non svanisce mai. Intramontabili sono anche i suoi duetti con illustri cantanti della musica italiana, tra cui ricordiamo:

  • Mina con Lucio Battisti, 1972, Medley, Signori Mina Vol. I;
  • Mina con Adriano Celentano, 1998, Acqua e sale, Mina Celentano;
  • Mina con Fabrizio De André, 1997, La canzone di Marinella, M’innamoravo di tutto;
  • Mina con Giorgio Gaber, 1972, Medley, Signori Mina Vol. III;
  • Mina con Alberto Lupo, 1972, Parole Parole, Cinquemilaquarantatre;
  • Mina con Alberto Sordi, 1972, Breve amore, Le canzoni di Alberto Sordi;
  • Mina con Riccardo Cocciante, 1975, Questione di Feeling, Finalmente ho conosciuto il Conte Dracula;
  • Mina con gli Audio 2, 1994, Rotola la vita, Canarino mannaro;
  • Mina con Tiziano Ferro, 2007, Todavía, Question de feeling;
  • Mina con gli Afterhours, 2009, Adesso è facile, Facile.



Mina: icona immortale

Oltre la voce, a caratterizzare questa straordinaria cantante sono le icone create per lei dai suoi fedeli collaboratori: una caratteristica che contraddistingue le copertine di tutti i suoi dischi.

Durante gli anni ottanta la sua immagine è curata da: Luciano Tallarini, art director, con la collaborazione di Gianni Ronco e del fotografo Mauro Balletti, autore dal 1973 dei rari servizi fotografici della cantante.


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Dalla seconda metà degli anni Ottanta la realizzazione delle copertine è invece affidata completamente a Mauro Balletti il quale modella l’immagine di Mina nei modi più suggestivi e stravaganti.


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Mina: vita privata e curiosità

Solo nel 2001 la cantante riappare in pubblico, attraverso Internet, sul portale Wind, dove vengono trasmesse le riprese di alcune sessioni di registrazione. Dalle riprese viene tratto il DVD Mina in studio, con vendite record che superano le 50 000 copie.

Come abbiamo già accennato prima, la prima celebre storia della cantante fu quella con Corrado Pani, un flirt che fece scalpore in quegli anni, dal momento che, quest’ultimo, era sposato con un’altra donna.

Dalla loro relazione nascerà, nel 1963, il primo figlio di Mina, Massimilano. Ma passerà pochissimo tempo e i due si lasceranno, forse anche a causa dell’insostenibile trambusto mediatico.


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Dopo un’altra relazione di breve durata con il musicista e compositore, Augusto Martelli, nel 1970 si sposa con Virgilio Crocco, un giornalista di origine romane. Da questa seconda relazione arriva la seconda figlia, Benedetta. Dopo pochi mesi dal matrimonio, la relazione tra i due sembrava già spegnersi, i rapporti però furono stroncati dalla tragica scomparsa del marito in un incidente stradale.


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Verso la fine degli anni ’70, Mina incontra un suo amico di vecchia data, il cardiologo ligure di nome Eugenio Quaini.

Il 10 gennaio 2006, a Lugano, dopo 25 anni di convivenza, i due si sposano in gran segreto, da questo matrimonio, secondo la legge svizzera, Mina prenderà il cognome del marito, così da diventare Anna Maria Quaini.

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